TEST SULLA SCOPERTA DI UN TRADIMENTO

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Il seguente test vuole rappresentare uno spunto di riflessione sulla fiducia all’interno di una coppia e sulla possibile reazione al sospetto di un tradimento.

 

Il signor Alfio era un uomo ricco, saggio e rispettato nel suo paese e aveva preso in moglie una donna molto più giovane di lui (nota personale: quest’ultimo elemento mi fa dubitare della sua saggezza, ma proseguiamo la storia).

Una sera che era rientrato a casa dal lavoro prima del previsto, il suo fedele maggiordomo lo accolse dicendogli: “Mi permetto di riferirle che sua moglie si comporta in modo sospetto: E’ nella sua stanza con l’enorme forziere che apparteneva a sua nonna.” Questo forziere dovrebbe contenere solo ricami di quest’ultima, ma ho il sospetto che ci sia qualcos’altro. Non mi ha permesso, io che sono il vostro anziano e fedele maggiordomo, di dare un’occhiata all’interno del forziere.”.

Il sig. Alfio si recò subito nella stanza della moglie e la trovò rattristata, seduta accanto al massiccio forziere.

Le chiese: “Vuoi mostrarmi quello che c’è nella cassa ?”.

“Me lo chiedi a causa dei sospetti del maggiordomo, o perché non hai fiducia in me?”

“Non sarebbe più semplice aprire la cassa, senza fare tante congetture ?” affermò il signor Alfio.

“Non credo sia possibile, perché è chiusa a chiave.”

“E dov’è la chiave ?”

La moglie mostrò la chiave in suo possesso e disse: “Manda via il maggiordomo e ti darò la chiave per aprire.”

Il maggiordomo venne mandato via e la donna consegnò la chiave, allontanandosi anche lei, turbata in maniera vistosa.

Il signor Alfio non aprì subito la cassa, ma rimase a riflettere a lungo. Poi chiamo dei giardinieri che lavoravano nella sua proprietà e disse loro di portare fuori in giardino e seppellire la cassa in un posto poco accessibile, il tutto da effettuarsi in piena notte. I giardinieri eseguirono scrupolosamente le istruzioni a loro impartite.

Di tutto quello che è successo, non se ne parlò più.

 

Sulla base del racconto provate a rispondere alle seguenti domande:

Che cosa c’era nella cassa ?

  • Niente.
  • Qualcosa di poco importante.
  • Effetti personali della moglie.
  • Un amante

 

E’ importante verificare il contenuto della cassa ?

  • Non è importante.
  • Dipende dal contenuto.
  • E’ importante.

 

Il signor Alfio ha fatto bene a non aprire la cassa ed a seppellirla ?

  • Si.
  • No.
  • Non saprei.

 

Voi cosa avreste fatto al posto del signor Alfio ?

  • Avrei aperto la cassa.
  • Non avrei aperto la cassa.
  • Avrei fatto esattamente come il signor Alfio.
  • Sarei stato indeciso.

 

SOLUZIONE

Non ha importanza quale risposte avete dato ma riflettete sulla soluzione adottata dal signor Alfio. Sono due le possibili ipotesi sul contenuto della cassa e le relative soluzioni adottate da Alfio.

 

Prima ipotesi: nel forziere non c’era niente o niente di rilevante. In questo caso il signor Alfio agendo così come ha dimostrato piena fiducia nella moglie di là dal comportamento di quest’ultima che era molto sospetto. Quindi fiducia di là dalle circostanze che avrebbero indotto ad agire diversamente.

Seconda ipotesi: nel forziere c’era l’amante della moglie. Anche in questo caso il signor Alfio ha adottato una soluzione che potrebbe essere ottimale. Ha dimostrato fiducia o perdono, ma allo stesso tempo si è vendicato. Infatti, nel seppellire il forziere:

  • Ha evitato di separarsi dalla moglie,
  • Si è liberato dell’amante che era nascosto all’interno della cassa.
  • Puniva e perdonava allo stesso tempo la moglie.
  • Zittiva per sempre l’accaduto.

 

Si può essere d’accordo o meno con le soluzioni adottate dal signor Alfio. Servono solo a riflettere che fra due soluzioni opposte fra loro (scoprire o non scoprire il tradimento) potrebbe esserci una terza. L’essenziale è volerla ricercare.

 

Dott. Roberto Cavaliere

Psicologo, Psicoterapeuta

Studio in Milano, Roma, Napoli e Vietri sul Mare (Sa)

per contatti e consulenze private tel.320-8573502 email:cavalierer@iltuopsicologo.it

LA TABELLA DI PERSEPOLI IN AMORE

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La tabella di Persepoli prende il nome dalla famosa capitale persiana in cui sono state ritrovate migliaia di tavolette amministrative scritte in caratteri cuneiformi identificati poi con la lingua elamica, non semitica e neppure indoeuropea.

Per ottenere le cinque frasi della Tabella si legga, a partire dalla colonna di sinistra, la parola riportata in grassetto nell’ultima riga e quella riportata nella stessa colonna in un’altra riga a scelta, fino ad arrivare, senza mai cambiare la seconda riga scelta, alla colonna più a destra.

 

FATE POTETE FA PUO’ FARA’ NON DEVE
GIUDICATE VEDETE GIUDICA VEDE GIUDICHERA’ NON E’
CREDETE UDITE CREDE ODE CREDERA’ NON C’E’
DITE SAPETE DICE SA DIRA’ NON DEVE
SPENDETE AVETE SPENDE HA SPENDERA’ NON HA
NON TUTTO QUEL CHE PERCHE’ CHI TUTTO CIO’ CHE SOVENTE QUEL CHE

 

ADESSO ‘ADATTIAMO’ LA TABELLA DI PERSEPOLI ALLA LOGICA DELL’AMORE

 

FATE IN AMORE POTETE FA PUO’ FARA’ NON DEVE
GIUDICATE IN AMORE VEDETE GIUDICA VEDE GIUDICHERA’ NON E’
CREDETE IN AMORE UDITE CREDE ODE CREDERA’ NON C’E’
DITE IN AMORE SAPETE DICE SA DIRA’ NON DEVE
SPENDETE IN AMORE AVETE SPENDE HA SPENDERA’ NON HA
NON TUTTO QUEL CHE PERCHE’ CHI TUTTO CIO’ CHE SOVENTE QUEL CHE

 

Dott. Roberto Cavaliere

Psicologo, Psicoterapeuta

Studio in Milano, Roma, Napoli e Vietri sul Mare (Sa)

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TEST SULL’INTERAZIONE SESSUALE

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Come Test sull’interazione sessuale nella coppia propongo un riadattamento del Sexual Interaction Inventory – SII di Lo Piccolo e Steger (1974) che è senz’altro quello più diffuso in questo campo. Si tratta di un questionario di autovalutazione che permette di raccogliere informazioni sull’interazione sessuale all’interno di una coppia (originariamente proposto per la coppia eterosessuale, ma utilizzabile, con piccoli adattamenti, anche per la coppia omosessuale) attraverso una valutazione crociata delle risposte fornite separatamente dai due partner.

Il SII propone 17 comportamenti sessuali scelti tra quelli a maggiore frequenza (Tab. 1) e, per ogni comportamento, ciascun partner deve rispondere a sei diversi quesiti (Tab. 2).

L’elaborazione dei dati del test è complessa e rimando alla letteratura sul test chi volesse approfondirne lo studio.

In questa sede propongo tale test come una cecklist descrittiva da usare come spunto di riflessione inidividuale ed interno alla coppia.

TAB. 1 – I 17 COMPORTAMENTI PRESI IN ESAME DALLA SII

  1. L’uomo guarda la partner che è nuda.
  2. La donna guarda il partner che è nudo.
  3. L’uomo e la donna si baciano ininterrottamente per un minuto.
  4. L’uomo accarezza il corpo della partner senza toccarle i seni o i genitali.
  5. La dona accarezza il corpo del partner senza toccargli i genitali.
  6. L’uomo accarezza i seni della partner con le mani.
  7. L’uomo accarezza i seni della partner con la bocca.
  8. L’uomo accarezza i genitali della partner con le mani.
  9. L’uomo accarezza i genitali della partner fino a che lei raggiunge l’orgasmo.
  10. La donna accarezza i genitali del partner con le mani.
  11. La donna accarezza i genitali del partner fino a che lui eiacula.
  12. L’uomo accarezza i genitali della partner con la bocca.
  13. L’uomo accarezza i genitali della partner con la bocca fino a che lei raggiunge l’orgasmo.
  14. La donna accarezza i genitali del partner con la bocca.
  15. La donna accarezza i genitali del partner con la bocca fino a che lui eiacula.
  16. L’uomo e la donna hanno un rapporto completo.
  17. L’uomo e la donna hanno un rapporto completo ed entrambi raggiungono l’orgasmo.

TAB. 2 – LE 6 DOMANDE ALLE QUALI DEVONO RISPONDERE I DUE MEMBRI DELLA COPPIA PER CIASCUNO DEI 17 COMPORTAMENTI PRESI IN ESAME DALLA SII

Per ciascuno dei 17 comportamenti elencati nella Tab. 13.II, entrambi i componenti della coppia devono fornire una risposta alle seguenti 6 domande:

Quando lei è coinvolto in una attività sessuale con il suo partner (intendendo per attività sessuale qualsiasi tipo di contatto fisico che lei o il suo partner considera sessuale), questo comportamento con quale frequenza:

Domanda 1: si verifica?

  • Mai
  • Raramente (10% delle volte)
  • Occasionalmente (25% delle volte)
  • Abbastanza spesso (50% delle volte)
  • Spesso (75% delle volte)
  • Sempre

 

Domanda 2: vorrebbe che si verificasse?

  • Mai
  • Raramente (10% delle volte)
  • Occasionalmente (25% delle volte)
  • Abbastanza spesso (50% delle volte)
  • Spesso (75% delle volte)
  • Sempre

Quanto piacevole è per lei questo comportamento? Secondo lei, il suo partner quanto trova piacevole questo comportamento?

Domanda 3: trovo questo comportamento:

  • Estremamente sgradevole
  • Moderatamente sgradevole
  • Lievemente sgradevole
  • Lievemente piacevole
  • Moderatamente piacevole
  • Estremamente piacevole

 

Domanda 4: penso che il mio partner trovi questo comportamento:

  • Estremamente sgradevole
  • Moderatamente sgradevole
  • Lievemente sgradevole
  • Lievemente piacevole
  • Moderatamente piacevole
  • Estremamente piacevole

Come vorrebbe reagire a questo comportamento? Come vorrebbe che reagisse il suo partner? (In altri termini, secondo lei, come dovrebbe essere idealmente questo comportamento per essere piacevole per lei e per il suo partner?)

Domanda 5: Mi piacerebbe trovare

  • Estremamente sgradevole
  • Moderatamente sgradevole
  • Lievemente sgradevole
  • Lievemente piacevole
  • Moderatamente piacevole
  • Estremamente piacevole

 

Domanda 6: Vorrei che il mio partner trovasse questo comportamento: questo comportamento:

  • Estremamente sgradevole
  • Moderatamente sgradevole
  • Lievemente sgradevole
  • Lievemente piacevole
  • Moderatamente piacevole
  • Estremamente piacevole

 

Dott. Roberto Cavaliere

Psicologo, Psicoterapeuta

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TEST PSICOLOGICI VARI

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INDIVIDUA IN QUALE CAPITOLO TI TROVI E… RIFLETTI

Capitolo primo Cammino lungo una strada. C’è una buca profonda nel marciapiede. Ci casco dentro. Sono perduto, non posso farci nulla, non è colpa mia. Ci metto una vita per uscirne.

Capitolo secondo Cammino lungo la stessa strada. C’è una buca profonda nel marciapiede. Faccio finta che non ci sia. Ci casco dentro. Non posso credere di essere ancora nello stesso posto. Ma non è colpa mia. Mi ci vuole un sacco di tempo per uscirne.

Capitolo terzo Cammino lungo la stessa strada. C’è una buca profonda nel marciapiede. La vedo benissimo. Ci casco dentro di nuovo; è un’abitudine. Ma i miei occhi sono aperti: so dove sono. E’ colpa mia. Ne esco immediatamente.

Capitolo quarto Cammino lungo la stessa strada. C’è una buca profonda nel marciapiede. Ci cammino intorno.

Capitolo quinto Me ne vado per un’altra strada.

(AUTOBIOGRAFIA IN CINQUE CORTI CAPITOLI Portia Nelson )

RISPONDI AL SEGUENTE QUESITO

Ci sono 4 giovani uccellini su un ramo pronti a spiccare il loro primo volo.
3 di essi hanno finalmente deciso di spiccarlo!
Quanti uccellini rimangono sul ramo?

Qual è la risposta esatta ?
Bene, a questa domanda la maggior parte delle persone risponde 1!
Purtroppo, però, è la risposta sbagliata.

Sul ramo sono infatti rimasti sempre 4 uccellini perchè, in realtà, gli uccellini avevano solo DECISO di spiccare il volo, ma ancora non avevano AGITO.

Questo piccolo test ci aiuta a capire come le decisioni non bastino se non sono seguite dall’AZIONE.

TEST SULL’AMORE PER SE’ STESSI

IN QUALE GIRONE DANTESCO DELL’AMORE TI TROVI ?

Inferno 
Non sono stato amato e quindi non mi amo.
Ho bisogno d’amore ma ho paura d’amore. Vorrei essere amato ma ho paura di essere rifiutato un’altra volta. Non mi apro.
Non mi amo e quindi non riesco ad amare.
Vorrei amare, vorrei aprirmi ma ho paura di farlo, non sono capace di farlo, credo di non esserne in grado e allontano chi prova ad amarmi.
Non riesco ad amare e quindi non mi amano.
Non mi amano e quindi non mi amo… e il circolo continua.

Purgatorio 
Non sono stato amato ma provo ad amarmi.
Provo ad amarmi e provo ad aprirmi.
Mi apro e vinco la paura del rifiuto.
Prendo fiducia in me e mi apro un altro po’.
Mi apro e vedo che non è così terrorizzante, che si può fare.
E anche se non sono stato amato provo ad amarmi…
e il circolo progredisce.

Paradiso 
Mi amo perché sono stato amato.
Mi hanno fatto sentire importante e adesso lo sento anch’io.
Mi amo e sono amato.
Gli altri sentono la mia positività e il mio valore che anch’io sento. Così è facile per loro amarmi e aprirsi.
E anche per me è facile aprirmi e farmi amare.
Sono amato e mi amo.
E più intesso relazioni d’amore e più sento che sono capace d’amare, che sono una persona preziosa e importante…
e il circolo continua.»
(dal web)

 

Dott. Roberto Cavaliere

Psicologo, Psicoterapeuta

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IL QUESTIONARIO DI PROUST

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Il presente questionario di Proust (detto così perche in auge ai tempi di Proust e dallo stesso compilato) non è un test psicologico. Esso serve a meglio conoscersi o a meglio conoscere l’altro.

Può essere usato all’interno della coppia come strumento per verificare la conoscenza dell’altro. In tal senso ogni membro della coppia lo compila a livello personale e poi lo compila calandosi nei panni dell’altro. Alla fine si notano le discordanze fra la propria stesura e quella che ha stilato l’altro della coppia.

Maggiore è la concordanza maggiore è la conoscenza dell’altro.

Dott. Roberto Cavaliere

 

1) Che cosa è la perfetta felicità?

2) Quale è la tua più grande paura?

3) Con quale personaggio storico ti identifichi di più?

4) Quale personaggio vivente ammiri di più?

5) Che cosa ti piace di meno di te?

6) Quale è la massima stravaganza della tua vita?

7) In che occasione dici bugie?

8) Che cosa ti piace di meno del tuo aspetto?

9) Quale è la persona che meno ti piace?

10) Quale è il grande amore della tua vita?

11) Quando e dove sei stato più felice?

12) Di quale virtù ti piacerebbe disporre?

13) Quali sono i tuoi punti di forza?

14) Quale è il tuo attuale stato d’animo?

15) Quale è la cosa più preziosa che possiedi?

16) Cosa è il peggio che ti possa capitare?

17) Dove vorresti vivere?

18) Quale è la tua occupazione preferita?

19) Chi è il tuo eroe vivente?

20) Chi sono i tuoi scrittori preferiti?

21) Come vorresti morire?

22) Quale è il tuo motto?

 

Dott. Roberto Cavaliere

Psicologo, Psicoterapeuta

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TEST SULL’ARTE DELLA SEDUZIONE

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“Attraverso lo specchio prismatico della seduzione si perviene a un alto spazio di rifrazione. Essa consiste non nell’apparenza semplice, non nell’assenza pura, ma nell’eclissi di una presenza. La sua unica strategia è esser là e non esser là, e assicurare così una sorta di ammiccamento intermittente, dispositivo ipnotico che cristallizza l’attenzione al di là di ogni effetto di senso. Qui l’assenza seduce la presenza.” J. Baudrillard.

 

Scegliete, fra le alternative alle varie domande o situazioni, quella che più s’avvicina al vostro modo di sentire o di essere.

1) Dovete incontrarvi con una persona che vi interessa :

  • a) Sono solito arrivare con un leggero ritardo e me ne scuso
  • b) Sono sempre puntuale
  • c) Non sono sempre puntuale

2) Nella conversazione con l’altro, in quale delle seguenti condizioni vi ponete ?

  • a) Mi pongo in una condizione di ascolto attivo, possibilmente empatica.
  • b) Tendo a condurre la conversazione.
  • c) Ho un ascolto passivo.

3) In situazioni particolarmente misteriose cosa provate?

  • a) Tale tipo di situazioni mi provocano un turbinio d’emozioni
  • b) Riesco sempre a mantenermi lucido
  • c) Inizialmente ne sono molto coinvolto ma poi riprendo il controllo di me stesso.

4) “Essere morti è non poter sedurre o essere sedotti” afferma il filosofo Jean Baudrillard. Concordi con tale affermazione ?

  • a) Non concordo affatto. Ci vuole ben altro per sentirsi morti.
  • b) Concordo appieno con tale affermazione
  • c) Concordo sul principio, nei fatti le cose vanno diversamente.

5) Nel pensare al vostro prossimo incontro galante:

  • a) Cerco di essere concreto e lo pianifico nei dettagli.
  • b) Lo vedo già realizzato in base ai miei desideri di seduzione .
  • c ) Non pongo limiti al mio desiderio di seduzione ma cerco di pianificare ciò che lo può perseguire.

6) Nel raccontare un incontro :

  • a) Mi limito a descrivere i fatti e non parlo delle emozioni provate
  • b) Parlo soprattutto delle emozioni provate
  • c) Riesco a descrivere sia fatti che emozioni.

7) Ritenete che il tipo di abbigliamento sia un elemento essenziale nella seduzione ?

  • a) Per niente. La seduzione gioca su altre componenti.
  • b) Abbastanza, anche se non è indispensabile
  • c) E’ essenziale, in una società dell’immagine non si può prescindere dall’aspetto esteriore e quindi dall’abbigliamento.

8) Quando siete al cinema vi capita di:

  • a) Essere molto coinvolto dalla trama del film o v’immedesimate nel protagonista principale.
  • b) Pur coinvolti dal film riuscite a mantenere un certo distacco.
  • c) Visionate il film con attenzione ma, tranne qualche scena, non ne siete coinvolti.

9) “ Fa che tema e speri insieme; e tutte le volte […] gli venga una speranza più certa e una paura minore.” Cosa pensate di tale affermazione ? :

  • a) Ritengo che sia profondamente vera.
  • b) Far alternare timore e speranza nell’altro, ritengo servi a poco.
  • c) Dipende dalle situazioni in cui ci si trova.

10) Nell’incontro con una persona tendete a privilegiare il comportamento verbale o quello non verbale, sia vostro che dell’altro ?

  • a) Privilegio il comportamento verbale d’entrambi.
  • b) Non saprei, privilegio a seconda delle circostanze.
  • c) Attribuisco molta importanza al comportamento non verbale mio e dell’altro.

11) Di fronte ad un invito a cena che desideri, come ti comporti ?

  • a) Accetto subito.
  • b) Accetto dopo un breve indugio.
  • c) Affermo di non ricordare se ho altri impegni e che potrò confermarlo solo dopo tale riscontro.

12) Quale di questi comportamenti è un segnale di seduzione ?

  • a) Toccare i capelli
  • b) Stringere a sé le braccia
  • c) Entrare ed uscire il piede dalla scarpa

13) Quale genere di pittura preferite:

  • a) Realismo
  • b) Impressionismo
  • c) Pittura del ‘600

14) Quando incontri una persona per te potenzialmente interessante per la prima volta, dove si rivolge il tuo sguardo ?:

  • a) Alla bocca
  • b) All’intero corpo
  • c) Agli occhi

15) Qual è il colore che preferite ?

  • a) Rosso
  • b) Blu
  • c) Nero

 

I RISULTATI

 

Scegliete una risposta per ciascuna domanda e calcolate il numero di A , B e C che avete totalizzato. Poi consultate i profili

 

DOMANDA 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15
A A A B C C C C B A C C B C B B
B C B C A B A A A C B A C A C C
C B C A B A B B C B A B A B A A

Profilo corrispondete in base al punteggio

 

Maggioranza di A (Ottima presenza dell’arte della seduzione)

Siete in perfetta sintonia con l’arte della seduzione. Avete compreso che sedurre ed essere sedotti è un gioco alchemico che si spinge ben al di là dei luoghi comuni sulla seduzione. Infatti per voi seduzione non significa solo aspetto esteriore (bellezza, abbigliamento e quant’altro) ma è soprattutto ascolto, attesa, indugio, comportamento non verbale, emozionalità. Attenti, però, a non cercare di essere troppo seduttivi, si rischia di ottenere l’effetto opposto in quanto si perde la propria autenticità. Ed essere autentici è forse la migliore arma di seduzione che possiamo avere.

 

Maggioranza di B (Buona presenza dell’arte della seduzione)

Riuscite a essere ben equilibrati nella vostra arte della seduzione e tale equilibrio vi permette di cogliere il meglio da voi stessi e dagli altri. Questo non toglie che, a volte, secondo le circostanze, dovete farvi guidare anche da una maggiore seduzione nei vostri confronti e nei confronti dell’altro. Talvolta è necessario, soprattutto nei primi approcci, essere ‘seduttori’.

 

Maggioranza di C (Difficoltà nell’arte della seduzione)

L’arte della seduzione non è il vostro forte. Se tale mancanza è dovuta a timidezza, bassa autostima o ad un atteggiamento razionale e riflessivo, necessita di ben altro approfondimento. Ma non essere seduttivi non è un aspetto obbligatoriamente negativo. Talvolta la mancanza di aspetti seduttori si sposa con l’essere sedotti. Ed essere sedotti è un modo indiretto di sedurre.

 

La maggior parte delle persone che effettuano il test presentano una maggioranza di B vale a dire buona presenza dell’arte della seduzione. Se rientrate in questa “maggioranza”, utile è calcolare quale tipo di risposte risulta al secondo posto nel conteggio totale. Tale seconda posizione potrebbe rivelare una vostra maggiore o minore abilità nell’arte della seduzione.

 

Dott. Roberto Cavaliere

Psicologo, Psicoterapeuta

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LA COPPIA ED IL GIOCO DELL’OCA

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Un uomo e una donna sedevano presso una finestra che si apriva sulla primavera. Sedevano vicini l’uno all’altra. E la donna disse: “Ti amo. Sei bello, e ricco, e indossi sempre begli abiti”.

E l’uomo disse: “Ti amo. Sei un pensiero meraviglioso, sei una cosa troppo preziosa per tenerla nella mano, sei una canzone nei miei sogni”.

Ma la donna distolse il volto, incollerita, e disse: “Lasciami, te ne prego. Non sono un pensiero, e non sono una cosa che passa nei tuoi sogni. Sono una donna. Voglio che mi desideri come moglie, come madre dei bimbi che un giorno avremo”.

E si separarono.

E l’uomo disse: “Ecco che un altro sogno si dissolve in nebbia”.

E la donna disse: “Che farsene di un uomo che mi trasforma in nebbia e sogno?” (Gibran)

 

Scopo di questo ‘Gioco dell’Oca’ applicato al singolo o alla coppia è quello di fornire una lettura diversa, attraverso il gioco, di determinari eventi.

A livello individuale o di coppia, si scrivono o si raccontano verbalmente 10 eventi significativi della propria vita individuale o di coppia.

Attraverso l’uso delle carte del gioco dell’oca viene attribuito un simbolo ad ognuno dei 10 Eventi.

Il gioco può essere effettuato anche a ritroso, vale a dire si gioca effettivamente al gioco dell’oca ed ogni qualvolta col lancio del dado si capita su un simbolo lo si collega ad un determinato evento personale e di coppia vissuto.

I Simboli sono: oche,prigione,pozzo,hotel, Ponte, labirinto e morte.

OCHE Elementi vissuti dinamici e positivi

PRIGIONE Stagnazione, impossibilità di andare avanti. Luogo o evento difficile da superare. Oppure luogo dove si è protetti dai pericoli esterni. Può rappresentare periodo di solitudine e conoscenza interiore.

POZZO Discesa senza fondo, abisso della disperazione, Ma può diventare occasione di crescita per attingere nuova acqua.

HOTEL Oasi di riposo. Una vacanza magnifica. riflessione recupero delle forze.

PONTE È un elemento di collegamento, permette di superare un ostacolo. Può avere un prezzo da pagare

LABIRINTO Luogo sconosciuto: si deve esplorare a proprio rischio. Non si trova la “strada giusta”. Tuttavia se non si cade nel panico, si trova il coraggio di fare nuove scelte e scoprire l’inatteso.

MORTE E’ la fine definitiva di qualcosa ; brutta o bella. La morte è strettamente legata alla vita : si presenta per lasciare spazio alla nascita di cose nuove.

 

Dott. Roberto Cavaliere

Psicologo, Psicoterapeuta

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QUESTIONARIO SULLE DIPENDENZE AFFETTIVE E RELAZIONALI

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Quanto più scandagliamo la nostra anima, ci caliamo nel pozzo dell’inconscio e rovistiamo nei cassetti in cui sono chiusi i nostri segreti inconfessabili, tanto più detestiamo noi stessi e gli altri, e ci sentiamo immersi in una depravata precarietà. Non possiamo liberarci, uccidendo noi stessi e gli altri. Solo la compassione ci salva. Solo spezzando questa solitaria intimità, perversa e alienante, ci si può aggrappare a un’altra intimità, comprendere, amare con tenera passione. Michele Lauria, L’Amante Assente

 

Il questionario riportato di seguito ha il solo scopo di verificare la conoscenza di taluni concetti teorici sulle dipendenze affettive riportate in vari articoli del sito.

1 ) Chi per primo ha usato il temine ‘amoredipendenti’:

  1. Freud
  2. Jung
  3. Fenichel
  4. Norwood

 

2) La dipendenza affettiva è considerata :

  1. patologia (secondo il DSM IV);
  2. disturbo autonomo (secondo Giddens);
  3. non ha nessun riconoscimento scientifico.

 

3) Quale di questi sintomi e necessariamente presente nella dipendenza affettiva:

  1. paura dell’abbandono;
  2. narcisismo;
  3. autoritarismo.

 

4)  Le dipendenze affettive e relazionali originano prevalentemente:

  1. nell’infanzia;
  2. nell’adolescenza:
  3. in età adulta.

 

5) La ‘Teoria dell’Attaccamento’ nasce ad opera di :

  1. Fenichel
  2. Bowlby
  3. Ainsworth

 

6) Nella ‘Teoria dell’Attaccamento’ quando fasi vengono individuate per lo sviluppo della relazione d’attaccamento:

  1. due
  2. tre
  3. quattro
  4. cinque

 

7) Il disegno sperimentale della Strange Situation di Mary Ainsworth in che fascia d’età è stato effettuato:

  1. dai 12 ai 18 mesi
  2. dai 18 ai 24 mesi
  3. dai 24 ai 30 mesi
  4. dai 30 ai 36 mesi

8) Quanti pattern d’attaccamento individua la Ainsworth:

  1. tre
  2. quattro
  3. cinque

9) Quale dei seguenti pattern d’attaccamento caratterizza la dipendenza affettiva:

  1. attaccamento evitante
  2. attaccamento ansioso-resistente
  3. attaccamento disorganizzato-disorientato

10) Quale fra le seguenti terapie è maggiormente indicata per le dipendenze affettive e relazionali:

  1. psicoterapia individuale unitamente a gruppo d’auto-aiuto:
  2. psicoterapia di gruppo
  3. psicoterapia individuale
  4. psicoterapia di coppia

 

 

RISPOSTE ESATTE

 

1) 3 – 2) 2 – 3) 1 – 4) 1 – 5) 2 – 6) 3 – 7) 1 – 8) 2 – 9) 2 – 10) 1

 

 

Dott. Roberto Cavaliere

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LA FINE DI UN AMORE AI TEMPI DI FACEBOOK

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Come è difficile liberarsi di una storia ai tempi di Facebook. Non solo dal punto di vista tecnico ma soprattutto a livello psicologico, tutto è complicato dal famoso social network. E’ quanto dimostra una ricerca dell’University of California di Santa Cruz coordinata da Steve Whittaker e Corina Sas che hanno analizzato un piccolo ma significativo campione di persone tra i 19 e i 34 anni, attive su Facebook.

Una volta si cancellava il numero, si provava a frequentare posti e persone diverse e il tempo faceva tutto il resto. La fine di una storia, per quanto dolorosa e difficile, rimaneva una questione piuttosto privata. Con Facebook, è diverso. Durante la relazione si postano foto, video, commenti in bacheca che vengono letti e condivi da altri amici. E’ come se un grande diario della nostra vita si componesse nel mondo digitale.

A quel profilo, così com’è, noi leghiamo la nostra identità, e, secondo la ricerca, qualcosa di più: la nostra identità condivisa. Così, finita una storia, le tracce del nostro ex dovrebbero, a questo punto, sparire. E quindi tocca premere il famoso delete e togliere tutto. Ma si ha davvero il coraggio di farlo? No, tanti infatti non lo fanno, proprio perché questa memoria condivisa è troppo importante per lasciare spazio a un profilo scarno, non ‘riempito’ dall’amore. Così, anche se abbiamo deciso noi di troncare la storia, viene difficile cambiare anche la situazione sentimentale da impegnato/a a single.

Inoltre, chi cancella poi si pente. Infatti la ricerca dimostra che chi ha bloccato l’accesso ai contenuti del suo profilo Facebook all’ex e vicerversa, ci è rimasto molto male e dopo un po’ ha modificato queste impostazioni. Sì perché, anche se la storia è finita e si pensa di non avere più nulla da dire all’ex, in realtà, la curiosità morbosa, c’è sempre. Spiare quello che fa l’ex, guardare le foto che posta, capire con chi dialoga e dove và.

 

Gli autori della ricerca sono molto critici nei confronti dei cuori infranti. Secondo loro, mantenere questo livello voyeuristico non fa bene né a loro né agli ex. Piuttosto si dovrebbe, magari gradualmente, allontanarsi anche digitalmente dall’ex e poi definitivamente. E’ importante insomma segnare la parola fine anche da utente di Facebook, anche davanti a tutti gli amici. Un modo vero per terminare la storia, in un mondo come quello di Facebook che, a volte, di vero sembra abbia davvero poco.

fonte http://www.wellme.it/psicologia/vita-di-coppia/6398-facebook-ex-fidanzati

 

Dott. Roberto Cavaliere

Psicologo, Psicoterapeuta

Studio in Milano, Roma, Napoli e Vietri sul Mare (Sa)

per contatti e consulenze private tel.320-8573502 email:cavalierer@iltuopsicologo.it