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FOLLIA A DUE – FOLIE A’ DEUX

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La nostra meta non è di trasformarci l’un l’altro, 

ma di conoscerci l’un l’altro e d’imparar a vedere e a rispettare nell’altro 

ciò che egli è: il nostro opposto e il nostro completamento. 

(Hermann Hesse – Narciso e Boccadoro)

 

La Folie à deux , descritta per la prima volta da LASEGUE e FALRET nel 1873. è una sindrome clinica caratterizzata da sintomi psicotici, principalmente da deliri condivisi da due o più persone che hanno una relazione vicina ed intima.

La letteratura psichiatrica si è sempre concentrata sulla qualità della relazione dei due individui affetti, il primario (paziente psicotico “vero”) e la sua o il suo indotto.

Nel 1949 Gralnick descrive quattro sottotipi di Folie à deux:

  • folie imposée , la più comune, i sintomi di un individuo attivo e dominante sono adottati da un altro soggetto sottomesso e suggestionabile.
  • folie simultanée, due pazienti intimi, predisposti a psicosi, sviluppano sintomi nello stesso momento e nessuna parte sembra dominante.
  • folie communiquée, due pazienti predisposti sviluppano una psicosi con un intervallo di tempo.
  • folie induite, due pazienti con una preesistente psicosi adottano parte dei sintomi deliranti dell’altro, per arricchire ognuno i deliri dell’altro.

Nella maggioranza dei casi riportati dalla letteratura clinica, i soggetti coinvolti nella Folie à deux sono membri della stessa famiglia o della stessa coppia (marito e moglie) e c’è generalmente una relazione dominante-sottomesso, carnefice-vittima.

Gralnick (1942) sostiene che il processo fondamentale sia un’identificazione della parte sottomessa, che può essere inconscia, come tentativo di mantenere una relazione intima con la parte dominante che si sforza di mantenere un legame con la realtà mentre l’altro adempie alla necessità di dipendenza.

Inoltre, una predisposizione genetica e i fattori ambientali sono entrambi importanti per lo sviluppo della Folie à deux . Infatti, generalmente, la coppia coinvolta vive in contatto intimo spesso isolata dal resto del mondo e dalle sue influenze.

Quindi, l’appoggio reciproco, l’accettazione e la condivisione delle idee deliranti, combinato con l’isolamento sociale incontrato comunemente nella Folie à deux , riduce l’opportunità di avere un contributo dalla realtà ed esaminarla. Questo permette al delirio di avanzare o “ risonare ” all’interno della relazione. Il delirio potrebbe aumentare finché una fonte esterna non sia in grado di intervenire o finché non si verifica un’interruzione della psicosi.

Senza entrare ulteriormente nel merito, durante l’innamoramento, ma soprattutto dopo un lungo periodo di vita in coppia, l’amore può portare a un superamento delle barriere delle reciproche identità, che può sconfinare nel patologico, nella ‘folie à deux’. Nei rari casi di suicidi di coppia ritroviamo tale sindrome.

 

Dott. Roberto Cavaliere

Psicologo, Psicoterapeuta

Studio in Milano, Roma, Napoli e Vietri sul Mare (Sa)

per contatti e consulenze private tel.320-8573502 email:cavalierer@iltuopsicologo.it