Articoli

IL COLPO DI FULMINE ESISTE ANCHE NELL’AMICIZIA

Condividi

Secondo una serie di studi scientifici, resocontati in un articolo pubblicato da “Science of Us”, sito del New York Times, esiste anche l’amicizia a prima vista.

In sostanza può accadere che non appena incontriamo una persona, sentiamo subito che ci sia un legame tale da poter costruire un’amicizia vera e sincera. Una sorta di innamoramento tra amici. E basterebbero solo 10 secondi affinché ci si innamori: in questo brevissimo lasso di tempo, il nostro cervello acquisisce istantaneamente l’immagine di una persona e decide il valore da assegnarle. Quella che possiamo sentire è una sorta di attrazione che ci spinge a voler conoscere quella determinata persona. A spiegare meglio questo meccanismo è l’autrice di uno degli studi pubblicati. Si tratta di Kelly Campbell, professoressa di psicologia alla California State University di San Bernardino: secondo l’esperta si tratta di “un’istantanea connessione tra due persone, facile e che rende la relazione naturale”.

Ed è sempre corrisposta? No, non sempre, proprio come nell’amore. Inoltre, secondo la dottoressa Campbell ci si innamora più facilmente di persone con la personalità aperta, più socievoli e alla mano.

Ad assumere importanza, però, è anche il post-innamoramento. Dopo i primi 10 secondi, infatti, non smettiamo di valutare la persona di cui ci siamo appena “amichevolmente innamorati”: “Quando conosci una persona per la prima volta non ti rendi conto di quanto tu la possa giudicare – spiega la Campbell – in realtà stai solo collezionando informazioni che possano dirti se quell’individuo può davvero soddisfare i tuoi bisogni oppure no”. Quello che facciamo è aggiungere altri piccoli giudizi a quello che abbiamo inconsciamente formulato a prima vista.

Vi sono, dunque, due livelli di valutazione che ci consentono di prendere decisioni: “una maniera cognitiva, razionale, tramite la quale valutiamo consapevolmente i pro e i contro. E una emozionale, di cui fa parte anche l’intuito”.

Dott. Roberto Cavaliere

Psicologo, Psicoterapeuta

Studio in Milano, Roma, Napoli e Vietri sul Mare (Sa)

per contatti e consulenze private tel.320-8573502 email:cavalierer@iltuopsicologo.it

UN DECIMO DI SECONDO PER IL COLPO DI FULMINE

Condividi
PRINCETON – Basta un decimo di secondo per un colpo di fulmine. È sufficiente questa piccolissima frazione di tempo, infatti, per decidere se una persona merita la nostra fiducia, ci attrae, ci appare leale o, al contrario, faremmo meglio a stargli alla larga. Un decimo di secondo, dunque, per farsi un’idea di chi abbiamo di fronte basandoci sui tratti somatici del suo volto. A sostenerlo è una ricerca condotta da due psicologi della universitá di Princeton, pubblicata a luglio scorso su Psychological Science. I due studiosi hanno mostrato a un campione composto da 200 partecipanti volti diversi chiedendo loro di osservarli per tempi differenti che si aggiravano tra i 100 e i 1.000 millesecondi. Così hanno potuto osservare che bastava un decimo di secondo perchè le persone sviluppassero un’impressione, positiva o negativa che fosse. Attraverso vari test, in cui variavano i tempi di esposizioni alle immagini, i ricercatori hanno potuto osservare che il giudizio maturato in un battito di ciglia, non variava di molto concedendo qualche istante in più al volto proposto. Semmai ad aumentare era la convinzione che la prima impressione era proprio quella giusta. 30 agosto 2006

Dott. Roberto Cavaliere

Psicologo, Psicoterapeuta

Studio in Milano, Roma, Napoli e Vietri sul Mare (Sa)

per contatti e consulenze private tel.320-8573502 email:cavalierer@iltuopsicologo.it

NON ESISTE SOLO IL COLPO DI FULMINE

Condividi

Un esperimento condotto da un gruppo di scienziati americani dell’Hamilton College ha dimostrato che il colpo di fulmine non è affatto l’unico modo per trovare il partner della vita. La teoria degli studiosi è che dare tempo al tempo a volte paga, perché più ci si osserva e più ci si piace. E così, anche se magari non si viene colpiti da qualcuno al primo incontro, la stessa persona può iniziare a piacere al secondo sguardo. Al terzo sembrerà ancora più appetibile e al quarto si arriverà al top dell’entusiasmo. Il test – riferisce il ‘Daily Mail’ – è stato condotto su 22 giovani senza legami, maschi e femmine. I ricercatori hanno mostrato loro una serie di fotografie che ritraevano dei volti, ai quali i partecipanti dovevano assegnare un punteggio. Durante l’osservazione, inoltre, l’attività cerebrale dei volontari veniva registrata. Si è visto così che i punteggi attribuiti aumentavano con visioni successive dello stesso volto, mostrato in ordine diverso. E in corrispondenza dell’apprezzamento, il macchinario di monitoraggio disegnava un picco per due tipi di onde cerebrali.