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L’IMPORTANZA DELLA MODALITÀ DI AMARE

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Di seguito riporto una poesia di Augustus Weters per descrivere quanto sia importante la modalità d’amare nelle relazioni. La modalità con cui si ama permette di superare il  logorio del tempo e della passione e permette che la relazione metta solidi radici. Nella poesia s’evidenzia quanto sia poco importante innamorarsi di dettagli fisici o aspetti similari.

“T’innamorerai,
Un giorno,
Di un paio di occhi,
Marroni,
Azzurri,
Verdi,
Non importa tanto il colore.
Di un paio di labbra,
Sottili,
Carnose,
Morbide,
Ma neanche questo importa.
Di un paio di mani,
Piccole,
Grandi,
Sottili,
Ma non hanno importanza.
Un giorno,
T’innamorerai.
Un giorno capirai,
Che non saranno due labbra a farti innamorare,
Quanto,
Invece,
Il suo modo d’amarti.

Dott. Roberto Cavaliere

Psicologo, Psicoterapeuta

Studio in Milano, Roma, Napoli e Vietri sul Mare (Sa)

per contatti e consulenze private in studio, telefoniche o via Skype

tel.320-8573502 email:cavalierer@iltuopsicologo.it

AMARE E’ “APPARTENERE” A QUALCUNO

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Nel brano tiportato di seguito tratto dal film “Colazione da Tiffany” è descritto un concetto che ritengo fondamentale in ogni relazione: AMARE E’ ANCHE APPARTENENZA. Erroneamente si ritiene che l’amore si sposi con la libertà assoluta: è vero solo in parte. Amare è un equilibrio tra essere autonomi e liberi e cedere parte della propria libertà ed autonomia per appartenere all’altro.  Giorgio Gaber affermava : “L’appartenenza non è lo sforzo di un civile stare insieme. Non è il conforto di un normale voler bene. L’appartenenza è avere gli altri dentro di sé.”

“Vuoi sapere qual è la verità sul tuo conto? Sei una fifona, non hai un briciolo di coraggio, neanche quello semplice e istintivo di riconoscere che a questo mondo ci si innamora, che si deve appartenere a qualcuno, perché questa è la sola maniera di poter essere felici. Tu ti consideri uno spirito libero, un essere selvaggio e temi che qualcuno voglia rinchiuderti in una gabbia. E sai che ti dico? Che la gabbia te la sei già costruita con le tue mani ed è una gabbia dalla quale non uscirai, in qualunque parte del mondo tu cerchi di fuggire, perché non importa dove tu corra, finirai sempre per imbatterti in te stessa.”

Dott. Roberto Cavaliere

Psicologo, Psicoterapeuta

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AMORE E' APPARTENENZA

AMARE E' ANCHE SENSO DI APPARTENENZA

Pubblicato da PSICOLOGIA DELL'AMORE su Lunedì 31 luglio 2017

 

Citazioni sulle Relazioni a Distanza

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Di seguito riporto una serie di citazioni sulle relazioni a distanza. Possono offrire degli spunti di riflessione, ed anche terapeutici, per meglio gestire le “distanze” che nascono per varie motivi, da quelle geografiche, a quelle temporali, a quelle imposte dagli eventi della vita.

Non si è mai lontani abbastanza per trovarsi.
(Alessandro Baricco)

Eppure nonostante tutto, solo noi, sappiamo essere così lontanamente insieme.
(Julio Cortázar)

Il mio cuore è vicino a te, anche se il mio corpo è lontano. Se non puoi vederlo non devi far altro che scendere nel tuo cuore e lì troverai il mio.
(San Bernardo di Chiaravalle)

E molte notti resistono
Senza una luna, senza una stella
Così resisteremo noi
Quando uno dei due sarà via, lontano.
(Leonard Cohen)

Distanza significa così poco quando qualcuno significa così tanto.
(Anonimo)

Esisto in due posti: qui e dove sei tu.
(Anonimo)

È nella separazione che si sente e si capisce la forza con cui si ama.
(Fëdor Dostoevskij)

Non è vero che l’amore è cieco; è solo presbite: più ci si allontana, più si vede chiaro.
(Antonio Fogazzaro)

La distanza a volte consente di sapere che cosa vale la pena tenere e che cosa vale la pena lasciare andare.
(Lana Del Rey)

Le cose che si sentono anche se sei lontano.
Le campane della chiesa. Il fischio del treno. Le ambulanze. Un cane che abbaia. Gli aeroplani. Gli altoparlanti dei venditori di frutta. I tuoni. Le persone che ti mancano.
(Fabrizio Caramagna)

Noi ci tocchiamo.
Con che cosa?
Con dei battiti d’ali.
Con le stesse lontananze
ci tocchiamo.
(Rainer Maria Rilke)

Ogni incontro implicava una separazione, e così sarebbe stato finché la vita fosse stata mortale. In ogni incontro c’era un po’ del dolore della separazione, ma in ogni separazione c’era anche un po’ della gioia dell’incontro.
(Cassandra Clare)

La lontananza fa all’amore quello che il vento fa al fuoco: spegne il piccolo, scatena il grande.
(Roger de Bussy-Rabutin)

La lontananza sai è come il vento
che fa dimenticare chi non s’ama
è già passato un anno ed è un incendio
che mi brucia l’anima
io che credevo di essere il più forte
mi sono illuso di dimenticare
e invece sono qui a ricordare
a ricordare te
(Domenico Modugno)

Quanto lontana o quanto vicina sei, Ingeborg? Dimmelo, così saprò se tu chiudi gli occhi, quando io adesso ti bacio.
(Paul Celan)

La lontananza che rimpicciolisce gli oggetti all’occhio li ingrandisce al pensiero.
(Arthur Schopenhauer)

Sapere allontanarsi e avvicinarsi è la chiave di qualsiasi relazione duratura.
(Domenico Cieri Estrada)

Se il destino lo vuole sebbene separati da mille chilometri ci si incontra; se il destino non lo vuole non ci si incontrerà mai.
(Proverbio cinese)

Non so che darei per averti qui tra le mie braccia… Fuori il sole abbaglia; si sente il rumore del mare; in un vaso i gigli mandano un profumo acutissimo spirando; le cortine dei balconi ondeggiano come vele in un naviglio. Io ti chiamo, ti chiamo, ti chiamo.”
(Gabriele D’Annunzio)

L’assenza è una più acuta presenza. Vale per la voce, per l’udito. Vale per le persone che c’erano e non ci sono più. Vale per noi che non smettiamo un momento di cercare ciò che non c’è. Di desiderare quello che manca.
(Concita De Gregorio)

Salutarsi è una pena così dolce che ti direi addio fino a domani.
(William Shakespeare)

Nessun posto è lontano. Se desiderate essere accanto a qualcuno che amate forse non ci siete già?
(Enrico Brizzi)

Vicino è meglio che lontano ma non è ancora esserci.
(Stephen Sondheim)

Ma come, Amore? Mi sei stato lontano così poco e non sai più baciare?
(Goethe)

Quando l’amante è lontano, più caldo si fa il desiderio; l’abitudine rende fastidioso l’amato.
(Sesto Properzio)

La lontananza è il fascino dell’amore. Amarsi vicini è difficile.
(Corrado Alvaro)

Non l’amata che è lontana, ma la lontananza è l’amata.
(Karl Kraus)

La presenza sminuisce la fama, mentre la lontananza l’accresce: le qualità perdono lucentezza se si toccano troppo, mentre la fantasia giunge più lontano della vista.
(Umberto Eco)

Sembrava che ci amassimo meglio quando c’era una spazio di due continenti tra noi. Il lavoro quotidiano dell’amore era spesso difficile da gestire in casa.
(Aleksandar Hemon)

Triste è l’uomo che ama le cose solo quando si allontanano.
(Stefano Benni)

La distanza è solo un problema geometrico. Ma l’assenza; quella non la risolvi con nessuna equazione.
(eloisa_pi, Twitter)

La lontananza e l’assenza prolungata danneggiano ogni amicizia, per quanto lo si ammetta così malvolentieri. Gli uomini che non vediamo più, anche nel caso fossero i nostri più cari amici. si disseccano, con il passare degli anni, poco per volta sino a diventare dei concetti.
(Arthur Schopenhauer)

Quelli veramente legati non hanno bisogno di corrispondenza, quando si incontrano di nuovo dopo molti anni di separazione, la loro amicizia è più vera che mai.
(Ming-Dao Deng)

Un amico lontano è a volte più vicino di qualcuno a portata di mano. È vero o no che la montagna ispira più riverenza e appare più chiara al viandante della valle che non all’abitante delle sue pendici?
(Khalil Gibran)

Ogni separazione ci fa pregustare la morte, e ogni rivederci ci fa pregustare la resurrezione. Perciò le stesse persone, che erano state indifferenti l’una all’altra, si rallegrano tanto, quando, dopo venti o trent’anni, si incontrano di nuovo.
(Gianrico Carofiglio)

La distanza non è un ostacolo al tenersi in contatto − ma il tenersi in contatto non è un ostacolo all’essere distanti.
(Zygmunt Bauman)

Non fidarsi mai né di un marito troppo lontano, né di uno scapolo troppo vicino.
(Helen Rowland)

La distanza è una scusa per non avere una relazione con qualcuno.
Esiste solo la determinazione a far andare avanti le cose o a lasciarle cadere lungo la strada; questa è la vera ragione per cui le relazioni continuano.
(James McAvoy)

Mancarsi da lontani è facile. Mancarsi da vicini è da stupidi.
(sissetta80, Twitter)

Quando siamo lontani dalla persona amata, decidiamo di fare e dire molte cose, ma quando le siamo vicini, siamo titubanti. Da che cosa deriva tutto ciò? Il fatto è che quando siamo lontani la ragione non è tanto scossa, come stranamente lo è in presenza dell’amata. Quindi, nella decisione occorre quella fermezza che è invece soffocata dall’agitazione.
(Blaise Pascal)

Le lettere d’amore si nutrono di lontananza.
(Carlo Gragnani)

A volte allontanarsi è l’unico modo di essere lì per qualcuno.
(Wesley Eisold)

Ci si allontana per capirsi.
Ci si avvicina per riscoprirsi.
(Fabrizio Caramagna)

Dott. Roberto Cavaliere

Psicologo, Psicoterapeuta

Studio in Milano, Roma, Napoli e Vietri sul Mare (Sa)

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COME CREARE UN LEGAME PROFONDO

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Nel passaggio del libro “Il Piccolo Principe” riportato di seguito, viene descritto come si crea un legame. Il brano sintetizza due qualità principali per creare un legame: Pazienza ed Attesa

“…in quel momento apparve la volpe: “Buon giorno”. “Buon giorno” disse gentilmente il piccolo principe voltandosi: ma non vide nessuno. “Sono qui”, disse la voce, “…sotto il melo”. “Chi sei?” chiese il piccolo principe, “Sono una volpe”, disse la volpe.
“Vieni a giocare con me?”, le propose il piccolo principe “sono così triste…”.

“Non posso giocare con te”, disse la volpe, “non sono addomesticata”. “Ah, scusa!”, fece il piccolo principe. “Che cosa vuol dire addomesticare?”
“E’ una cosa da molto dimenticata. Vuol dire creare dei legami”. “Creare di legami?”. “Certo”, disse la volpe, “tu, fino ad ora, per me non sei che un ragazzino uguale a centomila ragazzini. E non ho bisogno di te. E neppure tu hai bisogno di me. Io non sono per te che una volpe uguale a centomila volpi. Ma se tu mi addomestichi, noi avremo bisogno l’uno dell’altro. Tu sarai per me unico al mondo, e io sarò per te unica al mondo. (…) Se tu mi addomestichi la mia vita sarà come illuminata. Conoscerò un rumore di passi che sarà diverso da tutti gli altri. Gli altri passi mi faranno nascondere sotto terra. Il tuo mi farà uscire dalla tana come una musica.

E poi guarda! Vedi laggiù in fondo dei campi di grano? Io non mangio il pane, e per me il grano è inutile. I campi di grano non mi ricordano nulla. E questo è triste! Ma tu hai i capelli color dell’oro. Allora sarà meraviglioso quando mi avrai addomesticato. Il grano che è dorato, mi farà pensare a te. E amerò il rumore del vento nel grano…”

La volpe tacque e guardò a lungo il piccolo principe: “Per favore … addomesticami”, disse.
“Volentieri, che bisogna fare?”, domandò il piccolo principe. “Bisogna essere molto pazienti”,rispose la volpe. “In principio tu ti siederai un po’ lontano da me, così, nell’erba. Io ti guarderò con la coda dell’occhio e tu non dirai nulla. Le parole sono una fonte di malintesi. Ma ogni giorno tu potrai sederti un po’ più vicino…”.
Il piccolo principe ritornò l’indomani. “Sarebbe stato meglio ritornare alla stessa ora”, disse la volpe. “Se tu vieni, per esempio, tutti i pomeriggi alle quattro, dalle tre io comincio ad essere felice. Col passare dell’ora aumenterà la mia felicità! Ma se tu vieni non si sa quando, io non saprò mai a che ora prepararmi il cuore… ci vogliono i riti”.
“Che cos’è un rito?”, disse il piccolo principe. “Anche questa è una cosa da tempo dimenticata”, disse la volpe.”E’ quello che fa un giorno diverso dagli altri giorni, un’ora dalle altre ore” (…)
Così il piccolo principe addomesticò la volpe … E quando l’ora della partenza del piccolo principe fu vicina:”Ah!”, disse la volpe, “… piangerò”.
“La colpa è tua”, disse il piccolo principe, “io non ti volevo far del male, ma tu hai voluto che ti addomesticassi e che diventassimo amici…”.
“E’ vero”, disse la volpe.
“Ma sapevi che avresti pianto!”, disse il piccolo principe.
“Certo”, disse la volpe.
“Ma allora che ci guadagni?”
“Ci guadagno”, disse la volpe, “il colore del grano”.

Dott. Roberto Cavaliere

Psicologo, Psicoterapeuta

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NELLE RELAZIONI SII PIETRA DURA

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FIGLIA MIA, SII PIETRA DURA
per chi vuole scalfire il tuo mondo
e modellarti come meglio crede.

Sii roccia impervia
per gli amori malati,
che vogliono domarti
e pretendono di tenerti a bada
e vorrebbero isolarti dal mondo intero,
per averti tutta per loro.

Non mendicare amore,
per paura della solitudine.
Fai della mancanza un’occasione per diventare tormenta.
Scagliati come un’onda d’urto
che si oppone agli abbandoni,
alla sofferenza, al dolore.
Sii più forte di loro.
Falli tremare.

Impara a costruire muri,
vette invalicabili,
per chi ti manca di rispetto
per chi osa con la violenza , quella dei gesti
o delle parole.

Fatti caverna inaccessibile
in cui nascondere il tuo cuore di perla
dalle false persone.
Da chi ti mette da parte,
quando pensa che ci sia di meglio.
Da chi fa finta di non vederti,
perchè non servi più.
Da chi non trova il tempo,
quando tutto ciò di cui hai bisogno è presenza.

Sii superficie marmorea, lucente,
per farti scivolare addosso gli insulti, le umiliazioni.
Di chi vuole impedirti di crescere, di essere migliore.

Non accettare mai compromessi.
Pretendi attenzione,
con gli amici, con un compagno,
fatti scaltra come le facce delle montagne rivolte al sole.

Non lasciare che ti sgretolino le critiche.
Fatti tu sabbia,
scivola tra le loro mani,
perché sappiano che un animo pulito
non si può chiudere in un pugno di parole.

Ma quando incontrerai chi di te ha rispetto,
fatti incavo in cui accogliere le carezze,
rigagnolo in cui far scorrere l’incanto.

Fa che le tue crepe
siano impenetrabili all’odio e al rimpianto,
che li attraversi solo l’acqua che lava, che porta via.

Figlia mia, fatti cristallo,
quando incontri l’amicizia e l’amore, quelli veri,
e come un caleidoscopio
che riflette infinite combinazioni di colore,
moltiplica in mille facce la gioia e la passione.

E quando avrai bisogno di coltivare sogni,
perché il presente non ti basta e vuoi volare,
fatti polvere di stelle.

Per me, continuerai ad essere così,
gemma preziosa,
ed io, ad ogni risveglio,
i tuoi sogni li vorrò abbracciare.

Felicia Lione – dal libro “Figlia mia, sii pietra dura”

Questa bellissima e significativa poesia di Felicia Leone può essere usata come autoterapia personale nelle relazioni affettive e sentimentali.

Infatti non va letta solo come poesia che una madre indirizza ad una figlia, ma assume anche una lettura autopersonale indirizzata alla bambina interiore che è dentro ogni persona.

E’ l’adulto di oggi che parla al bambino di ieri al fine di “curare e riparare” copioni affettivi passati disfunzionali nelle relazioni adulte

Dott. Roberto Cavaliere

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IN OGNI RAPPORTO CI SONO DUE META’

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In ogni rapporto ci sono due metà.
Una siete voi e l’altra é vostro figlio, vostra madre, vostro padre, il partner.
Ciascuno è responsabile soltanto della propria metà.
Non importa quanto siate vicini,
o quanto pensiate di amarvi, è impossibile essere responsabili per ciò che si trova nella testa di un’altra persona.
Non potrete mai sapere cosa pensa l’altro, in cosa crede, quali sono le sue congetture. Non sapete nulla di lui.
Questa è la verità, ma cosa facciamo invece?
Cerchiamo di essere responsabili per l’altra metà, ed ecco perché le relazioni sono basate sulla paura, sul dramma e sulla guerra per il controllo.

Don Miguel Ruiz

Dott. Roberto Cavaliere

Psicologo, Psicoterapeuta

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Possibilità di effettuare consulenze via Skype e telefoniche

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CHE TIPO DI PERSONA TI E’ ACCANTO ?

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Ci sono persone a cui sei accanto ma che ti vivono come parte della loro vita. Tu rimani li anche se non ci sei e ti cercano, in maniera semplice ma concreta, non per possesso ma perché le completi, ne hanno piacere…sentono che sei unico, che sei importante, e sanno che le senti anche tu come tali. Nelle difficoltà e nei dubbi, nei momenti di gioia e nel buio. Senza proclami di eternità, senza clamori o esibizione…anche senza i “ti amo”…perché te lo leggono negli occhi.

Poi ci sono persone a cui sei accanto allo stesso modo. Ma sei come un temporale estivo. Rinfrescante, tonificante…hanno piacere di bagnarsi in quel mare d’amore, lo cercano col viso, col corpo, col brivido dell’emozione. Ma riempiono solo un vuoto. Lo gridano, lo mostrano, lo scrivono…ma le gocce poi si asciugano…l’acqua scorre…e si scaldano di nuovo in altre forme, in altri modi, con altra pelle. In attesa della prossima stagione, della prossima pioggia. E non importa se quelle gocce sono vite….gli basta solo placare la sete che hanno dentro.

(Riflessioni pervenute da un seguace della pagina fb del Dottor Roberto Cavaliere )

Dott. Roberto Cavaliere

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L’ALTRA DONNA…

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In questo testo della canzone dei Pooh “L’altra donna” è delineata la condizione dell’amante dopo un incontro fugace, come spesso avviene in questo tipo di relazioni. Il testo non necessita di nessun commento ma di una profonda riflessione.

È ancora tutto all’aria da ieri sera,
è più comodo in albergo,
paghi il conto e te ne vai;
ma in certe cose tu ci credi ancora,
far l’amore nel tuo letto,
prepararmi il tuo caffè;
è poi mi lasci andare via, quando è ora,
perché ognuno ha la sua vita,
e la mia non è con te.

Sei l’altra donna,
la libertà,
quella che sa e non può dir niente,
quella che all’alba rimane sola,
e che non può mai lasciare impronte,
con me non puoi cercare casa,
o uscire insieme a far la spesa,
sei l’altra donna,
quella importante,
quella che ha tutto e non ha niente, di me.

Mio figlio è un’altra storia, un altro amore,
tu non puoi partecipare, Dio lo sa se io vorrei.
Tu in macchina con me non puoi fumare,
mozziconi col rossetto. parlerebbero di te;
ma in fondo tu che colpa hai del mio cuore,
delle ore che mi manchi, dei problemi che mi dai.

Sei l’altra donna,
la libertà,
quella che sa perché ritorno,
e quanta pace tu mi sai dare,
io dirò tutto a lei un giorno,
faremo insieme un’altra casa,
io e te che siamo un’altra cosa.
Io e te che siamo la stessa cosa,
faremo insieme la nostra casa;
prima dell’alba c’è ancora un’ora,
stringimi forte e sogna ancora,
di noi.

POOH

Dott. Roberto Cavaliere

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IL SAPIOSEXUAL

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CHI E’ IL “SAPIOSEXUAL” ?
Il termine e/o neologismo di Sapiosexual definisce una persona che è attratta sessualmente dall’intelligenza dell’altro e non dal suo aspetto fisico. Quindi, semplificando in modo estremo: se incontrando un uomo o una donna particolarmente intelligenti si viene prima attratti e poi travolti da una serie di pensieri erotici, allora si è senza ombra di dubbio sapiosessuali. Anche se è recente di fatto si tratta di una questione dibattuta praticamente da sempre: a livello evolutivo sia gli uomini che le donne sono sempre stati molto attratti dall’intelligenza, per una questione di sopravvivenza della specie prima e di maggiore sicurezza poi.

Quando parliamo di sapiosessualità dobbiamo intendere il coinvolgimento mentale sia da parte di donne che da parte di uomini, nei confronti di altre donne e altri uomini, perché sostenere che gli uomini si basino sempre nella scelta del/la partner esclusivamente o in gran parte sull’aspetto fisico mentre le donne no è un concetto oltre che sessista estremamente riduttivo.

Dott. Roberto Cavaliere

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LA DEMISESSUALITA’

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La Demisessualità è quell’orientamento sessuale in cui le persone non provano attrazione sessuale se non formano un profondo legame emotivo e sentimentale. La demisessualità prevede la componente romantica affinchè si instauri anche quella fisica e intima. I demisessuali, generalmente, provano quella che viene definita come attrazione sessuale secondaria, vale a dire scaturita da un sentimento, ma non provano attrazione sessuale primaria, vale a dire quella che scatta anche solo al primo incontro conoscitivo. Non si tratta dunque di persone che aspettano il momento giusto per avere relazioni sessuali per convinzioni sociali, personali, morali o religiose. Al contrario, i demisessuali sentono attrazione solo nel momento in cui incontrano una persona molto affine a loro e s’innamorano. Nel momento in cui si rompe questo legame, scompare anche l’attrazione fisica.

Dott. Roberto Cavaliere

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