IL MATRIMONIO E’ IL NUOVO FARMACO SALVAVITA

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Ecco un caso in cui essere single ha degli svantaggi. L’essere operati al cuore può avere effetti diversi se si è sposati o meno. In particolare, il matrimonio pare faccia aumentare le probabilità di sopravvivere, secondo un nuovo studio pubblicato sul Journal of Health and Social Behavior.

L’uomo o la donna sposati, pare abbiano quindi maggiori chance di sopravvivere a un intervento chirurgico al cuore che non chi è single, il quale ha un rischio di morte quasi due volte maggiore. «Questa è una drammatica differenza nei tassi di sopravvivenza per le persone singole, durante il più critico periodo post-operatorio di recupero – commenta la dottoressa Ellen Idler, sociologa alla Emory University e autore principale dello studio – Abbiamo scoperto che il matrimonio ha incrementato la sopravvivenza sia che il paziente fosse uomo o donna».
E questa differenza, o effetto benefico del matrimonio, non si è mostrato soltanto nei primi tre mesi dopo l’intervento – il periodo più critico – ma anche dopo cinque anni dal bypass coronarico.

Lo studio ha preso in esame più di 500 pazienti sottoposti a intervento chirurgico di bypass coronarico elettivo, sia programmato che in situazione di emergenza. I pazienti coinvolti nell’indagine sono stati intervistati prima dell’intervento.
I dati ottenuti sono poi stati confrontati con quelli del National Death Index per ottenere i riscontri sullo stato di sopravvivenza dei pazienti.
Nonostante i dati ottenuti non siano conclusivi è risultato evidente che vi erano notevoli differenze nei tassi di sopravvivenza, in particolare nei primi tre mesi. Ma anche dopo cinque anni, le persone sole avevano il 70 percento in più di probabilità di morire, rispetto alle persone sposate.
«I pazienti sposati hanno una visione più positiva nei confronti dell’intervento chirurgico, rispetto ai pazienti single – fa notare Idler – Alla domanda se sarebbero stati in grado di gestire il dolore e il disagio, o le loro preoccupazioni circa l’intervento chirurgico, quelli che avevano un coniuge erano più propensi a dire, sì».
Il matrimonio dunque come medicina assai potente che può fare la differenza quando si tratti di affrontare situazioni critiche come un intervento al cuore.
«I risultati sottolineano l’importante ruolo dei coniugi come badanti durante le crisi sanitarie. E i mariti erano apparentemente altrettanto bravi a prendersi cura del paziente come le mogli», conclude Idler nel comunicato della American Sociological Association.

 

Dott. Roberto Cavaliere

Psicologo, Psicoterapeuta

Studio in Milano, Roma, Napoli e Vietri sul Mare (Sa)

per contatti e consulenze private tel.320-8573502 email:cavalierer@iltuopsicologo.it

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