LE DONNE RIMPIANGONO PIU’ DEGLI UOMINI L’AMORE PERDUTO

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A sentenziare che la donna è più soggetta a rimpiangere il perduto amor sono stati gli esperti della famosa scuola americana di management Kellogg School of Management, guidati dal professor Neal Roese.

Lo studio ha coinvolto oltre 400 americani di età compresa tra i 20 e gli 80 anni. I soggetti sono stati intervistati telefonicamente e dovevano rispondere a una serie di domande tra cui fare un elenco dei loro più grandi rimpianti riguardo la propria vita.
A sorpresa i maggiori rimpianti non riguardavano – che so – la carriera ma i sentimenti, l’amore. La maggioranza dei partecipanti allo studio, infatti, ha espresso rammarico proprio per le occasioni mancate, le storie d’amore finite o mai iniziate.
Ed eccoci arrivati alle donne. Sono proprio loro che nel 44% dei casi ha detto di avere come il più grande rimpianto nella vita l’amore. Questa percentuale si scontra contro il misero 19% degli uomini che, invece, avrebbero qualche rimpianto in più riguardo il lavoro.
E visto che abbiamo accennato al lavoro, a questo riguardo i rimpianto ce l’hanno solo il 27% delle donne contro il 34% degli uomini.
Ora, pensare che vivere di rimpianti possa essere non proprio la cosa migliore verrebbe spontaneo ma, come spiegano i ricercatori, questo non è del tutto vero, anzi. Eh sì, il fatto di avere rimpianti, a detta del prof. Roese, può essere buona cosa perché può spronare la persona a fare meglio la prossima volta.
«Il rimpianto è qualcosa che può spingere le persone a aver maggiore successo in futuro. E’ un motivatore. E’ un vantaggio se si impara la lezione e si va avanti velocemente. E’ solo un problema se si continua a rivivere che lo stesso rammarico più e più volte», scrivo gli autori dello studio sulle pagine della rivista Social Psychological and Personality Science.

Dott. Roberto Cavaliere

Psicologo, Psicoterapeuta

Studio in Milano, Roma, Napoli e Vietri sul Mare (Sa)

per contatti e consulenze private tel.320-8573502 email:cavalierer@iltuopsicologo.it

 

IL TRADIMENTO AUMENTA IL RISCHIO D’INFARTO

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Le scappatelle extraconiugali non mettono solo a rischio il matrimonio ma anche la salute stessa degli adulteri, esponendoli al rischio di un attacco di cuore. A mettere in guardia da tradimenti e storielle «da una notte e via» sono i ricercatori del «Tufts Medical Centre» e della «Harvard School of Public Health» : in uno studio congiunto, pubblicato sul «Journal of the American Medical Association» che ha preso in esame 14 precedenti ricerche sugli attacchi di cuore, hanno sottolineato come il sesso occasionale causi molti più infarti dei rapporti intimi regolari. Come ogni altra attività fisica, infatti, anche il sesso aumenta le pulsazioni cardiache e la pressione del sangue, spingendo il cuore a lavorare di più. Dati alla mano, pare che il rischio di un infarto a breve termine durante un’attività sessuale episodica (come, appunto, le storie di una notte) sia quasi tre volte superiore (2,7 per la precisione) rispetto, invece, al sesso praticato più spesso e in modo regolare, mentre quando il cuore viene sottoposto ad una qualunque forma episodica di attività fisica il rischio di un infarto può aumentare fino a tre volte e mezzo. In altre parole, sostengono gli scienziati, più attivi si è, sia sessualmente che fisicamente, e meno pericoli si corrono: non a caso, la possibilità di soffrire di un attacco di cuore decresce del 45% per ogni momento extra che una persona dedica all’attività fisica e anche il rischio di morte crolla del 30%.
«CONIUGALE» FA BENE- «E’ importante distinguere fra le cause di un attacco di cuore e quelle che potrebbero potenzialmente scatenarlo – ha spiegato al londinese Daily Mail, Amy Thompson della British Heart Foundation – . Lo studio mostra che il sesso può agire da fattore scatenante, ma questo non cambia il nostro punto di vista sui benefici dell’attività fisica. È stato dimostrato che, per aiutare il cuore a restare in forma, bisognerebbe fare 30 minuti al giorno di attività fisica moderata almeno cinque volte a settimana e il sesso non causa più stress che salire un paio di rampe di scale». Ma forse nel caso delle scappatelle a giocare un brutto tiro alle coronarie degli adulteri è anche il terrore di essere beccati. Comunque, già nel 2002 alcuni studiosi del St. Thomas’s Hospital di Londra avevano evidenziato quanto le relazioni extraconiugali «facessero male al cuore». «l 75% dei casi di morte improvvisa durante l’attività sessuale riguarda persone coinvolte in una scappatella – aveva spiegato il cardiologo Graham Jackson – anche se va aggiunto che solo l’1% degli attacchi di cuore viene scatenato dal sesso».

 

Dott. Roberto Cavaliere

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LA CONVIVENZA RAPPRESENTA AMORE PER LEI E SESSO PER LUI

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Secondo quanto si legge sul Daily Mail Online, lo studio dimostra inoltre che uomini e donne sono d’accordo sui molti vantaggi del convivere, dal fatto di affrontare insieme una serie di spese alla possibilità di trascorrere più tempo insieme. Ma secondo la professoressa Penelope Huang, che ha guidato la ricerca, nel corso dello studio “l’idea che la convivenza permetta di fare l’amore più spesso è stata sottolineata molto di più dagli uomini che dalle donne”.
Ma non finisce qui. Gli uomini apprezzano la convivenza perché lega meno di un impegno preso formalmente e tendono a considerarla come un semplice test dal quale può anche non derivare alcuna conseguenza. Per le donne, invece si tratta di un breve intervallo prima di convolare a nozze. L’amore le spinge a questo passo tre volte di più rispetto a un uomo, anche se rispetto al matrimonio, la convivenza ha per il gentil sesso meno legittimità. Gli uomini sono invece più preoccupati per un passo che segna la fine della loro vita da single.

La professoressa Huang e il suo staff di ricercatori dell’Università della California a San Francisco hanno ‘interrogato’ circa 200 tra uomini e donne. “Alcuni uomini – spiega l’esperta – hanno mostrato qualche rimorso per aver perso l’opportunità di avere rapporti sessuali con altre donne”. Insomma, “uomini e donne sembrano andare a convivere con ‘differenti livelli di impegno”.

 

Dott. Roberto Cavaliere

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LA SINDROME DA CUORE SPEZZATO COLPISCE DI PIU’ LE DONNE

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La donna è più soggetta a soffrire, e anche morire, a causa di un “cuore spezzato” sostiene uno studio dell’Università della Pennsylvania, e questo rischio è di 7-9 volte maggiore rispetto agli uomini.

Quando lo stress prolungato è causato da un improvviso evento negativo come una separazione, un lutto o altro, può causare un crollo emotivo che, a sua volta può essere causa di morte improvvisa in seguito a un attacco di cuore. Tutto questo, come altri sintomi, si riassume in quella che viene definita “sindrome del cuore spezzato”.
Le forti emozioni sono potenti e possono essere deleterie per l’organismo, sia che si tratti di un’emozione negativa che positiva come, per esempio, fare 6 al Superenalotto. Un simile evento fa sì che s’inneschi una risposta immediata dell’organismo con una scarica di adrenalina e altri ormoni dello stress. Questo fa sì che la camera di pompaggio del cuore si gonfi improvvisamente, troppo d’improvviso, causando un malfunzionamento.
I sintomi e le reazioni fisiologiche che si manifestano in queste occasioni sono gli stessi che si hanno quando vi è un attacco di cuore, o infarto… ma la causa non un è un tipico blocco arterioso.

Ecco ciò da cui è scaturita la volontà da parte del dottor Abhishek Deshmukh della University of Arkansas di condurre uno studio per capire come mai le donne erano le vittime predilette della sindrome da cuore spezzato.
Per il suo studio, il ricercatore ha preso in esame un database in cui erano inseriti circa 1.000 ospedali e analizzato i dati relativi ai casi di attacco di cuore e patologie simili. Le informazioni raccolte hanno mostrato che nel 2007 vi erano stati 6.229 casi di questo genere, ma la sorpresa è stata che di questi solo 671 erano uomini.
Lo scienziato ha presentato i risultati del suo studio durante una conferenza al meeting dell’American Heart Association tenutosi dal 13 al 15 novembre 2011 a Orlando in Florida (Usa), e ha riferito che dopo aver aggiustato i fattori di rischio che possono influenzare i problemi di cuore come pressione alta , fumo e altri, le donne sembravano avere 7,5 volte più probabilità di soffrire della sindrome, che non gli uomini.
Le donne over 55 sono risultate più vulnerabili rispetto alle colleghe più giovani, con una media nei tassi di 3 volte di più alta. Tuttavia nel gruppo di donne con età inferiore ai 55 anni, le probabilità di essere vittime del cuore spezzato era di 9,5 volte maggiore rispetto agli uomini della stessa età.

I dati hanno messo in discussione la concezione comune che siano gli uomini a soffrire maggiormente di patologie cardiocircolatorie e a essere vittime di attacchi di cuore. Ma questo è un caso particolare, anche se gli scienziati non si sanno spiegare il perché. Una ipotesi, secondo Deshmukh, può essere che gli uomini riescono a gestire meglio le scariche improvvise di adrenalina e, in questo caso, «forse gli uomini sono in grado di gestire meglio lo stress».
Qualunque sia la spiegazione, i dati mostrano che le donne sono più vulnerabili alle forti emozioni come un evento tragico improvviso o come anche una forte paura. A concludere, gli scienziati hanno rivelato che un’altra differenza negli attacchi di cuore è che, quelli “classici”, in genere sono maggiori durante la stagione invernale, mentre quelli da sindrome da cuore spezzato, d’estate.

Articolo completo al seguente indirizzo: http://www3.lastampa.it/benessere/sezioni/salute/articolo/lstp/430442/#Scene_1

Dott. Roberto Cavaliere

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NON PUBBLICARE FALSE FOTO SU INTERNET PER LA RICERCA DI UN PARTNER

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Quando si crea il proprio profilo su un sito d’incontri, un social network o altro mezzo per incontrare qualcuno, la tendenza è quella di mettere una propria foto un po’ più lusinghiera per apparire un po’ meglio di quello che si è in realtà. Ecco dunque postare la foto di una decina di anni fa, oppure quella sapientemente – o meno – passata sotto il ritocco di Photoshop.
Ma serve davvero? In questo modo è più facile trovare un partner? A quanto sembra, no.

Gli scienziati statunitensi, questa volta, hanno voluto verificare se e quale influenza potesse avere sulle scelte delle donne la fotografia di un potenziale partner. E come questa, rispecchiante la realtà o meno, potesse fare la differenza.
I ricercatori della Villanova University di Philadelphia hanno così scoperto che chi è bello lo è dentro, letteralmente. Sì, anche se il concetto è largamente diffuso chi, quando si tratta di fare colpo a distanza e mascherandosi dietro a uno schermo, ritiene sia vero che la bellezza è una questione interiore? Pochi o quasi nessuno. Eppure, questo studio, dimostra che si può trasmettere la propria bellezza non per mezzo di una foto – usata, nel caso, per mascherare i difetti – ma per mezzo della propria descrizione a parole (in questo caso, scritte).
Le donne partecipanti allo studio, a sorpresa, hanno scovato la bellezza nelle parole, senza bisogno di vedere la foto del pretendente.

La dottoressa Rebecca Brand e colleghi hanno coinvolto nello studio 50 giovani donne a cui è stato chiesto di valutare i profili di 100 uomini, di età compresa tra i 22 e i 25 anni, tutti iscritti a un noto sito d’incontri.
Il gruppo maschile è poi stato suddiviso per quattro, con 25 uomini per ognuno, che avrebbero dovuto essere valutati dalle donne. I gruppi sono poi stati ulteriormente suddivisi in due sottoinsiemi di 25, di cui il primo era supportato dalla foto; il secondo dal profilo testuale, in modo che non fosse possibile un’ingerenza da parte della foto sul testo e viceversa.

Le partecipanti femmine dovevano poi esprimere un giudizio articolato rispondendo a una serie di domande o requisiti. La prima domanda, riferita alla foto, era incentrata sul come trovavano fisicamente l’uomo, se era attraente in linea globale e per un eventuale appuntamento. E poi per un breve incontro sessuale o una relazione a lungo termine.
Le stesse domande sono state poste anche per quanto riguardava il profilo testuale. Tuttavia, in aggiunta, è stato chiesto alle partecipanti di valutare ciascun candidato su come eventualmente lo trovassero gentile, fiducioso, intelligente, divertente o brillante in base al suo profilo.

I risultati dello studio sono stati pubblicati su Computers in Human Behavior e mostrano come «L’attrattiva generale della foto fosse positivamente correlata con l’attrattività complessiva del testo – spiega Brand – In altre parole, coloro che sono fisicamente attraenti riescono anche a scrivere più profili attraenti».
In questo senso, spiega ancora l’autrice dello studio, i siti di incontri online pare non livellino il campo di gioco per le persone poco attraenti. «I nostri dati suggeriscono che gli individui attraenti hanno scritto testi (profili) capaci di trasmettere fiducia, ed era forse questa fiducia che in primo luogo ha segnalato una qualità alle donne», ha aggiunto Brand.
Questa più grande capacità di trasmettere fiducia anche solo con le parole, secondo i ricercatori, potrebbe ricercarsi in un maggior valore che l’individuo che si ritiene attraente attribuisce a se stesso. In soldoni, se non si ha fiducia in sé è inutile ritoccare un foto per cercare di apparire quello che non si è; meglio lavorare su se stessi e credere davvero che la bellezza possa essere qualcosa che va al di là del semplice aspetto fisico.

UN TEST SCIENTIFICO ONLINE PER TROVARE LA PROPRIA ANIMA GEMELLA

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Sperduti nel mare di offerte di single in cerca dell’anima gemella, spesso è assai difficile riuscire a districarsi e, soprattutto, trovare davvero ciò che si sta cercando: l’anima gemella, quella vera.
Oggi, un rivoluzionario test promette di riuscire a risolvere il problema sfruttando la scienza del cervello. Si chiama “BrainDesire” http://braindesire.com/ ed è stato ideato e prodotto dalla statunitense Brain and Science LLC. Così, da oggi, per riuscire a trovare il partner ideale basta avviare il browser e collegarsi al sito – almeno questo è ciò che promettono gli ideatori.
L’idea è quella di utilizzare il proprio cervello per trovare la persona giusta. Il metodo si basa su un test scientifico che permette di arrivare alla soluzione migliore per chi lo svolge, senza che i risultati possano essere influenzati.
Il concetto si basa anche sulle soperte di alcuni recenti studi che hanno suggerito come l’incontro con la potenziale anima gemella, a livello fisico, attivi alcune aree cerebrali, spiegano a Newswise. Queste aree del cervello sono proprio quelle coinvolte nel desiderio e l’amore romantico. È come se il cervello riuscisse a captare che la persona che si ha di fronte è quella in grado di offrire ciò che si sta cercando e anticipa i risultati attivando le aree legate alla ricompensa. Il tutto avviene in maniera inconsapevole; tuttavia a livello fisiologico questo è misurabile.
Ma non finisce qui: secondo gli scienziati che hanno ideato il metodo, questo processo, nel cervello, avviene anche fin da prima di avviare un rapporto con la persona, o anche durante un incontro fuggevole: come a dire che noi non ci rendiamo conto di aver incontrato il partner ideale, ma il cervello sì.
Con questo test, si dovrebbe poter valutare con che intensità si attivano certe aree del cervello – più sono attive, più la persona dovrebbe essere quella giusta. Le scelte, dunque, dovrebbero essere più oculate, grazie al test.
«Una buona scelta potrebbe diventare il vostro migliore incontro di sempre», ha dichiarato Raoul Beck, CEO di Brain and Science.
La praticità del test è che non deve essere eseguito con l’utilizzo di sensori o altri sistemi di misurazione, ma direttamente online e da chiunque. La possibilità di trovare l’anima gemella mette in moto una risposta fisiologica in cui si hanno effetti sulle reti cognitive e motorie misurabili. Tutto ciò avviene grazie al rilascio di un certo numero e tipo di ormoni (tra cui la nota dopamina). I tempi di reazione dell’organismo – e quindi della persona – seguono uno schema preciso che il test è in grado di misurare.
Insomma, la possibilità di trovare l’anima gemella un tempo affidata alla fortuna o, per chi ci crede, al destino, oggi è delegata alla tecnologia; l’importante è che anche il partner alla fine non sia solo un risultato tecnologico ma, magari, in carne e ossa.
Fonte ed articolo completo al seguente indirizzo:http://www3.lastampa.it/benessere/sezioni/lifestyle/articolo/lstp/431203/

LE DONNE SONO MAGGIORMENTE ATTRATTE DALL’UOMO CHE FUGGE

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In amore vince chi fugge, recita un detto popolare e, nel caso di un uomo che lo mette in atto, pare sia vero: molte donne tendono a inseguire con caparbietà proprio l’uomo che, in qualche modo, mostra di non essere interessato a loro.

A decretare che spesso la donna vuole a tutti i costi accalappiare con il lazo lo “stallone” ribelle è stata la dottoressa Domeena Renshaw della Loyola University Health System Sex Clinic e autrice di “Seven Weeks to Better Sex”.
Secondo la ricercatrice, le donne tendono a ignorare i segnali che indicano chiaramente che, a lui, lei non interessa. Ma s’incaponiscono convinte di essere in grado di cambiare i sentimenti dell’uomo.
«Molte donne ritengono di essere in grado di cambiare la mente di un uomo e riuscire convincerlo a vivere felice e contento con lei. Tuttavia, le donne non possono cambiare gli uomini. Essi possono solo cambiare il modo in cui reagiscono a loro in questo contesto», sostiene Renshaw.

Perché dunque le donne si comporterebbero così? È solo questione di testardaggine, caparbietà o eccessiva stima nelle proprie capacità seduttive? A quanto pare, secondo l’esperta, il problema è esattamente l’opposto: dietro a questo atteggiamento della donna vi sarebbe invero una scarsa autostima.
«Le donne inviano chiari segnali che non danno valore a se stesse quando s’impegnano ripetutamente in situazioni o rapporti con uomini che non sono interessati», ha commentato Renshaw.
L’invito della ricercatrice è quello di staccarsi dagli stereotipi imposti dalla società che vogliono una donna capace e realizzata solo se è in grado di trovarsi e poi tenere un uomo.
«Invito le donne a concentrarsi su come trovare la felicità dentro di sé piuttosto che aspettare che gli uomini chiamino o agiscano», aggiunge Renshaw.

Lasciamo dunque il compito di inseguire e sedurre all’uomo, suggerisce l’esperta. «Se le donne possono imparare a emanciparsi, si danno credito e imparano a capire quando andare via da una situazione o relazione che non può funzionare, e su rendono libere d’incontrare qualcuno che è veramente interessato. Dobbiamo imparare dall’esperienza e capire che relazioni sane si basano sul reciproco rispetto e riconoscimento», conclude Renshaw.
Concordiamo.
Fonte ed articolo completo al seguente indirizzo :http://www3.lastampa.it/benessere/sezioni/lifestyle/articolo/lstp/430443/

A CAUSA DI FACEBOOK INCREMENTO DEI DIVORZI

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Facebook stà portando ad una crescita esponenziale nel numero di divorzi in terra britannica.
Almeno secondo i recenti dati snocciolati dagli specialisti del sito web Divorce-Online, a partire da un campione di circa 5mila cittadini d’Albione. Il 33 per cento dei casi di separazione matrimoniale ha visto Facebook come causa scatenante, ovvero il 13 per cento in più rispetto all’anno 2009.
Colpa di messaggi troppo intimi inviati all’altro sesso, citati dal campione di Divorce-Online al primo posto nella classifica delle cause di divorzio più frequenti. A seguire, la pubblicazione di commenti sgradevoli – o meglio, sgraditi – e i comportamenti raccontati sul sito in blu da amici e amici di amici.

COME RICONOSCERE UN NARCISISTA PATOLOGICO O MANIPOLATORE AFFETTIVO

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SE ALMENO 14 PUNTI CORRISPONDONO, SIAMO IN PRESENZA DI UN MANIPOLATORE AFFETTIVO OVVERO NARCISISTA PATOLOGICO
Test bilingue. La traduzione dal francese è riportata sotto ogni domanda.
1. Il culpabilise les autres, au nom du lien familial, de l’amitié, de l’amour, de la conscience professionnelle, etc.
Colpevolizza gli altri, nel nome del legame familiare, dell’amicizia, dell’amore, della coscienza professionale ecc.
2. Il sait se placer en victime pour qu’on le plaigne (maladie exagérée, entourage «difficile», surcharge de travail, etc.)
Sa atteggiarsi da vittima affinché venga compatito (malattie esagerate, persone che gli stanno intorno »difficili », sovrappiù di lavoro ecc)
3. Il peut être envieux même s’il est un parent ou un conjoint.
Può essere invidioso pur essendo un parente o un coniuge
4.Il reporte sa responsabilité sur les autres ou se démet de ses propres responsabilités.
Scarica la sua responsabilità sugli altri o si dimette dalle proprie responsabilità
5. Il ignore les demandes (même s’il dit s’en occuper).
Ignora le richieste (anche se dice di occuparsene)
6. Il ne supporte pas la critique et nie des évidences.
Non sopporta le critiche e nega l’evidenza
7.Il ne communique pas clairement ses demandes, ses besoins, ses sentiments et ses opinions.
Non comunica chiaramente le sue richieste, i suoi bisogni, i suoi sentimenti e le sue opinioni
8. Il utilise les principes moraux des autres pour assouvir ses besoins (notion d’humanité, de charité, racisme, «bonne» ou «mauvaise» mère, etc.)
Utilizza i principi morali degli altri per asservire ai suoi bisogni (nozione d’umanità, di carità, razzismo, « buona » o « cattiva » madre ecc)
9. Il ne tient pas compte des droits, des besoins et des désirs des autres.
Non tiene conto dei diritti, dei bisogni e dei desideri degli altri
10.Il répond très souvent de façon floue.
Risponde molto spesso in modo vago
11. Il menace de façon déguisée ou fait un chantage ouvert.
Minaccia in modo mascherato o ricatta apertamente
12. il utilise très souvent le dernier moment pour demander, ordonner ou faire agir autrui.
Utilizza molto spesso l’ultimo momento per chiedere, ordinare o fare agire gli altri
13. Il change ses opinions, ses comportements, ses sentiments selon les personnes et les situations.
Cambia le sue opinioni, i suoi comportamenti, i suoi sentimenti a secondo delle persone e delle situazioni
14. Il change carrément de sujet au cours d’une conversation.
Cambia totalmente discorso durante una conversazione
15. Son discours paraît logique ou cohérent alors que ses attitudes, ses actes ou son mode de vie répondent au schéma opposé.
Il suo discorso pare logico o coerente mentre le sue attitudini, le sue azioni o il suo modo di vivere rispondono allo schema opposto
16. Il invoque des raisons logiques pour déguiser ses demandes.
Invoca motivi logici per mascherare le sue richieste
17. Il évite ou s’échappe de l’entretien, de la réunion.
Evita o sfugge da un dialogo, o da una riunione
18.Il utilise des flatteries pour nous plaire, fait des cadeaux ou se met soudain aux petits soins pour nous.
Adopera l’adulazione per piacerci, fa regali o diventa improvvisamente premuroso nei nostri confronti
19.Il fait croire aux autres qu’ils doivent être parfaits, qu’ils doivent tout savoir et répondre immédiatement aux demandes et aux questions.
Fa credere agli altri che devono essere perfetti, che devono sapere tutto e rispondere immediatamente alle richieste e alle domande.
20. Il mise sur l’ignorance des autres et fait croire à sa supériorité.
Punta sull’ignoranza degli altri e fa credere di essere superiore
21.Il produit un état de malaise ou un sentiment de non-liberté (piège).
Produce uno stato di malessere o un sentimento di mancanza di libertà (trappola)
22. Il met en doute les qualités, la compétence, la personnalité des autres; il critique sans en avoir l’air, dévalorise et juge.
Mette in dubbio le qualità, la competenza, la personalità degli altri ; critica senza sembrare, svalorizza e giudica
23. Il ment.
Mente
24. Il est parfaitement efficace pour atteindre ses propres buts mais aux dépens d’autrui.
E’ perfettamente efficace per raggiungere i propri scopi ma al detrimento degli altri
25. Il fait faire ses messages par autrui ou par ses intermédiaires (téléphone au lieu du face à face, laisse des notes écrites).
Trasmette i suoi messaggi per mezzo degli altri, o par suoi intermediari (telefono invece di faccia a faccia, lascia note scritte)
26. Il prêche le faux pour savoir le vrai, déforme, interprète.
Predica il falso per sapere il vero, deforma, interpreta
27. Il nous fait faire des choses que nous n’aurions probablement pas faites de notre propre gré.
Ci fa compiere delle cose che altrimenti non avremmo fatte di buon grado
28. Il sème la zizanie et crée la suspicion, divise pour mieux régner et peut provoquer la rupture d’un couple.
Semina la zizzania e crea sospetto, divide per meglio regnare e può provocare la rottura di una coppia
29. Il est égocentrique.
E’ egocentrico
30. Il est constamment l’objet de discussions entre gens qui le connaissent meme s’il n’est pas là.
E’ costantemente l’oggetto di discussioni tra gente che lo conosce anche se non è presente
traduzione a cura di  Marylise Veillon
Fonte: http://violence.morale.over-blog.com/article-1-test-pour-detecter-un-e-manipulateur-trice-47714598.html

LA DONNA PREFERISCE L’UOMO SANO A QUELLO VIRILE

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Macho man in declino: l’uomo che attrae di più la donna è quello dall’aspetto sano, pulito. Ecco quanto afferma un nuovo studio condotto da un team di ricercatori inglesi: il dottor Ian Stephen della Scuola di Psicologia presso l’Università di Nottingham Malaysia Campus che ha coordinato lo studio e poi il dottor Ian Penton-Voak, la dottoressa Isabel Scott della Bristol University e infine il dottor Nicholas Pound della Brunel University London.  I risultati sono stati pubblicati suEvolution and Human Behaviour.
L’aspetto fisico dunque è importante per determinare, almeno a prima vista, se una persona è più o meno “sana”. E per le donne, questo parametro pare proprio sia più importante in un uomo che non la sua virilità. L’aspetto della pelle, in particolare del viso, è stato determinante in questo studio volto a valutare cosa spinge di più una donna nel preferire, a un primo sguardo, un possibile compagno di vita.
Per appurare quali fossero le scelte operate dalle donne, si legge nel comunicato UN, i ricercatori hanno coinvolto un gruppo di 62 femmine, denominato per l’occasione “Face Perception Group”, e composto da 30 donne di colore e 32 di razza bianca. A queste hanno mostrato le fotografie di 34 uomini di razza caucasica (bianchi) e 41 di uomini di colore. Le condizioni sono state controllate attentamente, così come è stato misurato il colore della pelle del viso.
Per dare l’avvio allo studio, i ricercatori si sono avvalsi di una nuova tecnica computerizzata detta  “Geometric Morphometric Methods” per misurare matematicamente le fattezze dei volti maschili e attribuire un punteggio in base alla mascolinità ricavata dal software. «Abbiamo utilizzato questa tecnica per confrontare matematicamente la forma dei volti degli uomini con un campione analogo di volti femminili delle stesse popolazioni», spiega il dottor Stephen.
Il primo dato evidente che si è riscontrato è stata la preferenza espressa dalle donne per i volti – sia bianchi che di colore – che avevano una più  o meno determinata pigmentazione color “oro”.
Questo color oro pare sia collegato allo stato di salute, suggeriscono i ricercatori. E questo fattore è determinante quando si tratta di scegliere un compagno di vita adeguato, che possa assicurare il successo della prole – o continuità della specie. In sostanza si tratta di un processo innato in ognuno di noi, legato all’evoluzione, che ci consente di identificare i soggetti più sani.
«Il colore attraente del nostro volto è influenzato dalla nostra salute: in particolare dalla quantità di pigmenti colorati antiossidanti carotenoidi che si ottengono da frutta e verdura nella nostra dieta – spiega Stephen – I carotenoidi sono anche ritenuti essere utili per il nostro sistema immunitario e riproduttivo, ci rendono sani e aumentano la nostra fertilità».
Ma quello che è stato determinante è che «la mascolinità del viso ha avuto alcun effetto sulla capacità di attrazione del viso», sottolinea Stephen.
Ecco dunque che non è la “mascolinità” palese – o l’impressione di virilità – a fare la differenza, ma l’impressione di salute che un volto sa trasmettere. Questo, per lo meno per le donne nei confronti dei maschi, pare essere una condizione determinante.
«Il nostro studio dimostra che essere sani può essere per gli uomini il modo migliore per apparire attraenti . Sappiamo che si può ottenere un colore della pelle più sano mangiando più frutta e verdura – questo può dunque essere un buon inizio», conclude Stephen.