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A RISCHIO ESTINZIONE IL SESSO NELLA COPPIA

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Il sesso è destinato a scomparire nel 2030 secondo i dati scientifici analizzati alla Cambridge University da David Spiegelhalter e ampiamente documentati nel suo libro “Sex by numbers” (ovvero il sesso in cifre). Tutto parte dal crollo dei rapporti sessuale mensili delle coppie rispetto a soli 30 anni fa: se negli anni ’90 ci si attestava intorno alle 5 volte al mese, negli anni 2000 si è passati a 4 volte al mese e poi a 3 nell’attuale decennio. Insomma, tempi duri per le coppie. Ma cosa sta succedendo davvero?

Spiegelhalter ha ipotizzato che la colpa sia dell’elevatissimo numero di sollecitazioni esterne ricevuto dalle coppie: smartphone e tablet a letto, tv via cavo con serie televisive ad ogni ora del giorno e della notte, social network da controllare e aggiornare continuamente con foto, post e chi più ne ha più ne metta. Se fino a qualche anno fa dopo le 22.30 non c’era più nulla da fare, oggi volendo si può restare connessi h24. Ovviamente ciò non fa bene né alla vita di coppia né al sesso, tanto da un punto di vista quantitativo quanto da uno qualitativo. Insomma, il fallimento è davvero su tutta la linea.

Spiegelhalter ha fissato la data della ‘fine del sesso’ nel 2030, un giorno non tanto lontano quindi. Oltre all’insoddisfazione generale, ovviamente il rischio è anche quello del crollo demografico e, alla lunga, dell’estinzione. Tra l’altro non è la prima volta che si mette in luce la correlazione tra tecnologia e fine del sesso: nel 2014 una ricerca aveva già dimostrato che la maggior parte dei rapporti viene interrotta da telefonate e notifiche provenienti dallo smartphone. Le coppie sono avvisate: ad un certo punto della serata via tutto (anche i vestiti!), deve tornare l’intimità e la voglia di passare quel tempo da soli col proprio partner.

Dott. Roberto Cavaliere

Psicologo, Psicoterapeuta

Studio in Milano, Roma, Napoli e Vietri sul Mare (Sa)

per contatti e consulenze private tel.320-8573502 email:cavalierer@iltuopsicologo.it

COME LEGGERE I COMPORTAMENTI DEGLI UOMINI NELLE RELAZIONI

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Di seguito riporto scene tratte dal film “La verità e che non gli piaci abbastanza” con riflessioni semiserie sui comportamenti degli uomini all’inizio di una relazione. Da vedere tutti i video per coglierne il senso finale

Roberto Cavaliere 

 

LA GIUSTA DISTANZA NELLE RELAZIONI

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“Una compagnia di porcospini, in una fredda giornata d’inverno, si strinsero vicini, per proteggersi, col calore reciproco, dal rimanere assiderati. Ben presto, però, sentirono le spine reciproche; il dolore li costrinse ad allontanarsi di nuovo l’uno dall’altro. Quando poi il bisogno di scaldarsi li portò di nuovo a stare insieme, si ripeté quell’altro malanno; di modo che venivano sballottati avanti e indietro tra due mali, finché non ebbero trovato una moderata distanza reciproca, che rappresentava per loro la migliore posizione.”
A. Schopenhauer

Prendendo in prestito la metafora dei Porcospini del filosofo possiamo delineare la giusta distanza nelle relazioni

Giusta distanza che non deve trovare il punto di equilibrio tra distanza e vicinanza.

Giusta distanza che deve tenere conto sia delle caratteristiche individuali dei singoli membri della coppia che delle caratteristiche della relazione stessa.

Giusta distanza che può cambiare nel tempo e nello spazio e che segue il ciclo di vita della coppia e dei singoli.

Giusta distanza, quindi, che è variabile e da trovare in continuazione.

Roberto Cavaliere

IL MATRIMONIO COME SALVEZZA

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….Il matrimonio moderno è soprattutto un’istituzione di salvezza e non di benessere. Ma gli psicologi, i consulenti matrimoniali, gli psichiatri ecc. continuano a ripetere che soltanto i matrimoni felici sono buoni matrimoni, ovvero che i matrimoni dovrebbero essere felici. In verità ogni percorso di salvezza passa anche per l’inferno. La felicità, nel modo in cui viene proposta ai coniugi d’oggi, rientra nella sfera del benessere e non in quella della salvezza. Il matrimonio è un’istituzione volta prima di tutto alla salvezza, per questo è così pieno di alti e di bassi; è fatto di sacrifici, di gioie e di dolori. Ciascun partner, ad esempio, prima o poi è destinato a scontrarsi con il lato psicopatico dell’altro, vale a dire con quel lato del suo carattere che non è modificabile e che tuttavia ha conseguenze dolorose per entrambi. Affinché il matrimonio non vada in pezzi, uno dei due partner deve arrendersi, e generalmente è proprio quello che nella relazione si dimostra meno psicopatico. Se uno dei due è emotivamente freddo, all’altro non resta che dimostrare in continuazione sentimenti d’amore, anche quando la reazione del partner è debole e spesso inadeguata. Tutti i buoni consigli che si danno alle mogli o ai mariti, del genere: “Questo non và bene, è intollerabile, una moglie/un marito non può lasciarsi trattare così”, sono perciò sbagliati e dannosi.
Un matrimonio funziona soltanto quando si riesce a tollerare proprio ciò che altrimenti sarebbe per noi intollerabile. E’ logorandosi e smarrendosi che si impara a conoscere se stessi, Dio e il mondo. Come ogni percorso di salvezza, anche quello del matrimonio è duro e faticoso. Uno scrittore che crea opere di valore non vuole essere felice, vuole essere creativo. In questo senso raramente i coniugi riescono a portare avanti un matrimonio felice e armonioso come il tipo di matrimonio al quale, mistificando, gli psicologi vorrebbero far loro credere.
Il terrorismo legato all’immagine del ‘matrimonio felice’ procura notevoli danni.
A.Guggenbuhl-Craig – Il matrimonio. Vivi o morti, Moretti e Vitale, Bergamo.

LE COPPIE SERENE DORMONO MEGLIO

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Le coppie serene fanno sogni d’oro. E’ la cura e l’attenzione da parte del partner, il sentirsi considerati e la sensazione di sicurezza che trasmette il rapporto, che fa riposare meglio oltre a rendere migliori le giornate.

E’ quanto emerge da una ricerca della Middle East Technical University, in Turchia, in collaborazione la Bilkent University e tre Università americane, la Cornell University, la Wayne State University e la Penn State, pubblicata sulla rivista Social Personality and Psychological Science.

Gli studiosi hanno analizzato i dati relativi a 350 coppie americane tra i 30 e gli 80 anni. Ai partecipanti allo studio e’ stato chiesto come dormissero, se si svegliassero durante la notte e se prendessero qualche pastiglia per agevolare il sonno.

Alcune delle coppie hanno anche indossato un orologio da polso che ha monitorato i movimenti per una settimana, per fornire ai ricercatori dati oggettivi su quanto bene avessero effettivamente dormito.

Sono stati presi in considerazione anche altri elementi relativi a disturbi come l’ansia e altri problemi di salute.

Sommando insieme tutte le informazioni i risultati hanno evidenziato che coloro che avevano un partner sensibile, da cui si sentivano compresi e curati, dormivano meglio. “Nel loro insieme, le prove suggeriscono che la nostra migliore scommessa per una vita più felice, più sana e più lunga è avere un partner reattivo” conclude l’autore della ricerca Emre Selçuk.

I SEGRETI DELLE COPPIE CHE DURANO

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Werner Bartens, caporedattore scientifico del quotidiano tedesco Süddeutsche Zeitung, ha passato in rassegna diverse ricerche sull’argomento per raccogliere una serie di consigli che possono aumentare la probabilità di successo di una vita a due. Li propone nel libro La scienza delle coppie che durano (Urra-Feltrinelli editore): una sorta di vademecum per resistere alla prova degli anni ed evitare che la routine spenga l’entusiasmo di stare insieme, giorno dopo giorno.

La giusta dose di gelosia, la suddivisione equa dei compiti tra casa, famiglia e lavoro, e la volontà di discutere dei problemi, rispettando però preoccupazioni, esigenze e idee del partner, per esempio, possono contribuire al successo del rapporto. Non giova invece alla relazione «la pretesa assurda» che la passione, quella iniziale, «travolgente e favolosa», duri per sempre.

 Rispettate le diverse fasi dell’amore
Essere consapevoli che le relazioni attraversano diversi stadi è un tassello importante del puzzle. Bartens infatti avverte che «chi rimpiange continuamente il fuoco perduto dell’inizio non avrà mai una relazione riuscita». Mentre, al contrario, “quando i partner sono consapevoli che non ci sarà solo un calo del desiderio, ma un susseguirsi di fasi diverse, sono più appagati nel lungo termine. Infatti non hanno più aspettative poco realistiche riguardo alla passione reciproca». Col tempo del resto, se tutto va bene, l’amore passionale si trasforma in un amore romantico. In altre parole, per le coppie che stanno insieme da molto tempo, l’amore fisico non è più in primo piano.  Per cercare di riaccendere il desiderio, è consigliabile comunque ritagliarsi dei momenti di intimità, al riparo da possibili interferenze da parte del tran tran quotidiano e dei figli. Ma in ogni caso, se sotto le lenzuola non succede granché, non è necessariamente cattivo segno: rassicura l’autore. «Purché l’interesse reciproco non si sia del tutto spento e il fuoco non sia stato sostituito dalle ceneri, il diradamento dei rapporti intimi in una relazione consolidata può indicare addirittura che i partner si sentono protetti e al sicuro e che non hanno più bisogno di continue prove d’amore».

Puntate sul fattore coccole
Non trascurare le piccole tenerezze, come tenersi per mano, coccolarsi e baciarsi, è fondamentale per tenersi stretto il partner. E anche per vivere meglio. Infatti, se i piccoli/grandi problemi quotidiani possono mettere a dura prova, coccolarsi può essere un modo per arginare lo stress. Infatti, nei momenti di tenerezza e intimità emotiva, per esempio quando i partner si lasciano trasportare dall’ebbrezza dell’amore, viene prodotta l’ossitocina. E «questa molecola, nota come ormone dell’amore, sembra essere un antagonista del cortisolo – conosciuto anche come l’ormone dello stress – riduce la paura e l’aggressività e innalza la soglia del dolore» afferma Carl Eduard Scheidt, professore di psicosomatica a Friburgo.
In fondo, un po’ di romanticismo non dovrebbe mai mancare, perché (insieme a stima, attenzioni e rispetto) è un ingrediente essenziale per trasformare la passione iniziale in un rapporto intimo e duraturo. Gli psicologi della Stony Brook University hanno riscontrato, per esempio, checoloro si adorano anche dopo dieci anni di matrimonio, che continuano a stravedere l’uno per l’altra e a essere soddisfatti del rapporto, attivano regioni cerebrali simili a quelle dei giovani innamorati: sono quelle aree del cervello che presiedono al piacere, alla motivazione e al desiderio. E le secrezioni ormonali rilevate nel cervello sono simili a quelle riscontrate nella fase dell’attaccamento madre-figlio (dopamina e ossitocina).

Siate indulgenti verso i piccoli difetti
Il tubetto di dentifricio schiacciato nel mezzo e non arrotolato. I calzini e le camicie sparpagliati per la casa. Il disordine in cucina dopo ogni esperimento culinario. Il vizio di attorcigliarsi i capelli tra le dita o di interrompere l’altro prima che abbia finito di parlare. «Sono le classiche scene di ogni commedia romantica», che spesso nella vita reale rischiano di rovinare la convivenza e l’amore, “ma solo se si concede loro abbastanza spazio e di diventare causa di tensioni e discussioni incessanti” scrive Bartens. Meglio cercare, dunque, di essere indulgenti verso il partner: in fondo un po’ di tolleranza è un ingrediente importante per una vita serena.
Questo non significa che bisogna evitare i conflitti e andare sempre d’amore e d’accordo, ma cercare di chiudere un occhio su questioni, tutto sommato, insignificanti e, almeno, non andare in escandescenza. Infatti «chi si innervosisce troppo rischia di rovinarsi l’esistenza e l’amore».Infatti, la rabbia e l’aggressività possono logorare il rapporto, e anche la salute cardiovascolare, perché quando ci arrabbiamo il nostro corpo produce gli ormoni dello stress (adrenalina e cortisolo).

Siate presenti ma non appiccicosi
Chi si sente compreso, sostenuto, apprezzato e amato è più felice e vive meglio. E la sicurezza affettiva è un «fattore di protezione» per un rapporto duraturo, fa in modo che non vacilli a ogni piccola crisi. L’insicurezza rende invece i partner meno soddisfatti della relazione. Il consiglio, allora, è di essere presente l’uno per l’altra, ma senza essere appiccicosi. Tenersi sempre d’occhio e nutrire sospetti possono infatti rendere insopportabile la convivenza. Limitare e frenare l’altro, del resto, è l’antitesi dell’«amore disinteressato, che si basa sul proposito di stimare, proteggere e incoraggiare l’altro». Anche l’esigenza perenne di conferme può logorare un rapporto. L’amore, infatti, scrive Bartens, «bussa alla nostra porta, esiste, succede. Ma se viene messo costantemente in discussione, sparisce».

Nella relazione coltivate l’amicizia
Essere amici del proprio partner è importante per alimentare una relazione duratura e appagante. Allora Bartens consiglia di trovare del tempo per sperimentare insieme, per esempio, qualcosa di nuovo, che sia uno sport, il giardinaggio o nuove ricette in cucina. O leggere lo stesso libro per poi discuterne. È importante, però, anche non chiudersi troppo all’interno della relazione di coppia, ma coltivare le amicizie, singolarmente e insieme. «Una buona rete di amici e conoscenti non solo rende la vita divertente e movimentata, ma è anche salutare». Avere poche o nessuna interazione sociale ha infatti conseguenze negative sul benessere psicofisico.

Condividete anche le faccende di casa
A tutte le latitudini sono ancora le donne a sbrigare gran parte dei lavori domestici e ad assumersi maggiormente la responsabilità dei figli. E la classica ripartizione dei ruoli permane anche quando la donna svolge una professione retribuita. Questa disparità, come evidenzia uno studio pubblicato su Journal of Epidemiology and Community Health, può essere fonte di stress per la donna e di insoddisfazione all’interno del rapporto. Quindi è bene che tutti si rimbocchino le maniche per farsi carico delle pulizie, della spazzatura da portare fuori e della supervisione dei compiti dei bambini.

L’unione fa la forza
Quando si mettono da parte gli interessi egoistici e si privilegiano gli obiettivi comuni, una squadra è più vincente. E questo vale anche per una coppia: «Il rapporto e la famiglia funzionano meglio». Ma per ottenere il giusto spirito di squadra, è importante non solo concentrarsi su un obiettivo comune, ma anche tenere conto delle singole esigenze ed eventualmente ridimensionare le proprie pretese.

IN TEMPO DI CRISI MEGLIO ESSERE IN COPPIA

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MILANO – Risulta più tollerabile crisi di coppia o una crisi economica? Non pochi single trentenni, fatti due conti, cominciano a porsi la domanda. In tempi di austerity, la disinvoltura spendacciona che allietava la vita di molti eterni Peter Pan spesso non è più sostenibile, e giocoforza, è divenuta fuori moda. Viceversa la vita di coppia, più sobria e concreta, appare una soluzione quanto mai adatta ai tempi: due cuori sotto una capanna magari litigano, però si dividono i compiti e soprattutto le spese, in attesa che la tempesta finanziaria si plachi. Il maggior disagio dei single in tempi di crisi emerge da varie indagini di settore, ed è confermato anche dal popolo di milanesi che domenica 14 giugno hanno partecipato alla seconda edizione della Strasingle, surreale corsa per le vie della capoluogo lombardo, a caccia un possibile partner.
CITAZIONI – Gianluca, libero professionista di trentacinque anni, originario di Catanzaro, single «per scelta altrui» da un anno, sostiene che «affrontare la crisi economica senza un partner significa essere privi di un reale appoggio psicologico in caso di rovesci professionali». Marta, milanese, è convinta che con la crisi si stia ritornando «ai vecchi tempi, quando nelle relazioni si guardava più all’essenziale, piuttosto che agli stasus symbol e all’ostentazione,e vale anche per le amicizie…». Per Roberta, ventottenne di Brugherio la crisi «è la prova del nove per una coppia: ora che si trascorre molto più tempo in casa si è costretti a misurare la propria tolleranza». Più ottimista Marco, di Lodi: «Se un single riusciva a sopravvivere prima della crisi, riuscirà anche in questa fase di incertezza. Però che fatica…».
RISPARMI – Che la vita quotidiana di un single sia assai costosa lo attestano numerose statistiche delle Camere di commercio, ultima la Coldiretti che stima una spesa per i single superiore del 60%, in proporzione, rispetto ai membri di una famiglia composta da tre persone. Di contro le coppie hanno più difese: secondo una ricerca dal titolo Amore e Crisi effettuata da Meetic (agenzia di incontri online) su un target oltre 5 mila intervistati in cinque paesi europei – molte coppie si sono convertite al «rapporto low cost», falciando senza remore spese superflue, dalle cene ai regali, agli intrattenimenti, e privilegiando dimensioni più intime. E il partner è considerato in periodi di crisi «una presenza fondamentale, più dal punto di vista spirituale (78%) che da quello finanziario (72%)».
CONVIVERE – Non è un caso che i single siano la categoria più propensa al cohousing, comunità residenziali in forte crescita, che mescolano l’autonomia dell’abitazione privata con i vantaggi di servizi, risorse e spazi condivisi. «La formula – afferma Nadia Simionato, manager di cohousing.it – risponde a due esigenze oggi impellenti: il risparmio economico, grazie ai servizi come laboratori, lavanderie, auto in comune, palestre, stanze per gli ospiti, orti e giardini. Ma anche il recupero di un tessuto sociale, attraverso il quale è possibile allargare le relazioni». A luglio verraà inaugurato a Milano, in zona Bovisa, il primo esperimento di cohousing del capoluogo, composto da 33 nuclei, di cui più della metà sono single. A Bologna è invece in cantiere un progetto di cohousing per madri single, proposto da Amaca, associazione delle donne capofamiglia: «Ci sarà una banca del tempo – afferma Silvia Vicchi, presidente di Amaca – in cui ciascuna metterà a disposizione ore per curare i bambini delle vicine, così da conciliare la maternità con il lavoro». Intanto domenica tremila single sull’orlo di una crisi di nervi, si sono sfogati correndo, e la sera al party di chiusura. Per fare due chiacchiere, e anche due conti.
Alessandro Di Lecce15 giugno 2009

Dott. Roberto Cavaliere

Psicologo, Psicoterapeuta

Studio in Milano, Roma, Napoli e Vietri sul Mare (Sa)

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LE COPPIE CHE PARLANO NELLO STESSO MODO DURANO DI PIU’

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Le coppie che parlano nello stesso modo durano di più. Ad affermarlo è la rivista Psychological Science, secondo il quale la sovrapposizione di questo “linguaggio d’amore” è prova di maggiore compatibilità. Molly Ireland, psicologa dell’Università del Texas, ha messo a confronto il linguaggio di 40 uomini e 40 donne con un’età media 19 anni in una sessione di speed-dating, una specie di gioco delle coppie in cui in pochi minuti si va a caccia dell’anima gemella.
Ireland e colleghi hanno trascritto il contenuto delle conversazioni con un programma computerizzato per l’analisi dei testi, ponendo particolare attenzione alle cosiddette “parole vuote”, parti del discorso come articoli e preposizioni. A tutte le coppie è stato chiesto se volessero rivedersi dopo il primo appuntamento. I ricercatori hanno scoperto che quelle intenzionate ad rivedersi avevano, dal punto di vista verbale, molti più punti in comune degli altri.

Dott. Roberto Cavaliere

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LA COPPIA ED IL GIOCO DELL’OCA

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Un uomo e una donna sedevano presso una finestra che si apriva sulla primavera. Sedevano vicini l’uno all’altra. E la donna disse: “Ti amo. Sei bello, e ricco, e indossi sempre begli abiti”.

E l’uomo disse: “Ti amo. Sei un pensiero meraviglioso, sei una cosa troppo preziosa per tenerla nella mano, sei una canzone nei miei sogni”.

Ma la donna distolse il volto, incollerita, e disse: “Lasciami, te ne prego. Non sono un pensiero, e non sono una cosa che passa nei tuoi sogni. Sono una donna. Voglio che mi desideri come moglie, come madre dei bimbi che un giorno avremo”.

E si separarono.

E l’uomo disse: “Ecco che un altro sogno si dissolve in nebbia”.

E la donna disse: “Che farsene di un uomo che mi trasforma in nebbia e sogno?” (Gibran)

 

Scopo di questo ‘Gioco dell’Oca’ applicato al singolo o alla coppia è quello di fornire una lettura diversa, attraverso il gioco, di determinari eventi.

A livello individuale o di coppia, si scrivono o si raccontano verbalmente 10 eventi significativi della propria vita individuale o di coppia.

Attraverso l’uso delle carte del gioco dell’oca viene attribuito un simbolo ad ognuno dei 10 Eventi.

Il gioco può essere effettuato anche a ritroso, vale a dire si gioca effettivamente al gioco dell’oca ed ogni qualvolta col lancio del dado si capita su un simbolo lo si collega ad un determinato evento personale e di coppia vissuto.

I Simboli sono: oche,prigione,pozzo,hotel, Ponte, labirinto e morte.

OCHE Elementi vissuti dinamici e positivi

PRIGIONE Stagnazione, impossibilità di andare avanti. Luogo o evento difficile da superare. Oppure luogo dove si è protetti dai pericoli esterni. Può rappresentare periodo di solitudine e conoscenza interiore.

POZZO Discesa senza fondo, abisso della disperazione, Ma può diventare occasione di crescita per attingere nuova acqua.

HOTEL Oasi di riposo. Una vacanza magnifica. riflessione recupero delle forze.

PONTE È un elemento di collegamento, permette di superare un ostacolo. Può avere un prezzo da pagare

LABIRINTO Luogo sconosciuto: si deve esplorare a proprio rischio. Non si trova la “strada giusta”. Tuttavia se non si cade nel panico, si trova il coraggio di fare nuove scelte e scoprire l’inatteso.

MORTE E’ la fine definitiva di qualcosa ; brutta o bella. La morte è strettamente legata alla vita : si presenta per lasciare spazio alla nascita di cose nuove.

 

Dott. Roberto Cavaliere

Psicologo, Psicoterapeuta

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